Azzardo, spenderemo 1300 euro a testa

Questa la previsione 2012 dei Monopoli per il Trentino. Un trend in crescita inarrestabile. Guerreschi: agire subito



TRENTO. C’è chi si gioca lo stipendio, chi l’ha già fatto con l’eredità ed il Tfr. Il rapporto tra i trentini ed il gioco d’azzardo si è fatto drammatico. Le ultimissime proiezioni che parlano per il 2012 di una previsione di spesa pro capite di circa 1.300 euro - per un totale di 310 milioni giocati in tutta la provincia - impongono alla politica scelte immediate.

Lo sa bene la terza commissione legislativa bolzanina che nei giorni scorsi ha ospitato alcuni esperti del settore che hanno tracciato un quadro preoccupante del fenomeno a livello regionale. Le cifre sono impressionanti le cifre sciorinate da Federico Parisi, direttore dell’ufficio regionale per il Veneto e Trentino Alto Adige dei Monopoli di Stato, che ha specificato come l’azzardo abbia mosso in Italia nel 2011 circa 70 miliardi di euro e come in Trentino a tutt’oggi si giochino 1.130 euro a testa all’anno: «La situazione è in ulteriore crescita visto che la previsione di spesa per il 2012 schizzerà a 1.300 (in Italia è a quota 1.083). Il problema è anche che certe macchine accettano banconote da 500 euro questione che porta con sè grande facilità di perdere somme anche cospicue».

I consiglieri regionali altoatesini Pichler Rolle (Svp) ed Alessandro Urzì (Fli) - che hanno promosso l’audizione - sono impressionati dai dati: «Ci giochiamo ogni giorno 2 milioni di euro. La politica deve trovare il modo di muoversi».

Ma come si sta muovendo l’Alto Adige in una fase in cui il Trentino e i suoi comuni hanno deciso di dichiarare guerra alle slot ma rischiano seriamente di doversi difendere dai ricorsi al Tar? «Abbiamo consigliato ai Comuni - ha spiegato il presidente dei Comuni altoatesini - di redigere un piano che indichi le zone sensibili, in modo che i gestori di sale gioco sappiano dove possono agire e dove no. Molti Comuni hanno iniziato a stilare questi piani e non credo che i divieti portino alla ghettizzazione». Il Consiglio ha suggerito ai Comuni anche di valutare attentamente le richieste di cambio di destinazione urbanistica, verificando e comunicando con chiarezza la vicinanza a zone sensibili.

Cesare Guerreschi, direttore della Societá italiana di intervento sulle patologie compulsive (Siipac, nata nel 1999) - traccia l’identikit del giocatore patologico, formato in circa 10 anni di lavoro: nel 72% dei casi il giocatore è maschio, nel 41% dei casi proviene dal centro (33% dal nord).

In Trentino Alto Adige nel 2011 si sono giocati 929 milioni di euro, 670 milioni sono stati vinti mentre la giocata pro capite regionale è stata di 1.075 euro (1.083 in Italia).

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