Aumento di rimborsi e trasferte

I capigruppo hanno ottenuto altri 3 mila chilometri e 10 giorni di diaria


Ubaldo Cordellini


TRENTO. Tutti stringono la cinghia, ma proprio mentre montano le critiche contro i costi della politica, i capigruppo in Consiglio provinciale chiedono e ottengono l'aumento dei rimborsi spesa e delle diarie per i viaggi per missione politica. L'aumento, da 6 mila a 9 mila chilometri rimborsati e da 25 a 35 giornate con un'indennità di 111 euro al giorno più eventuali pernottamenti rimborsati fino a 232 euro a notte, è previsto dal regolamento per i soli capigruppo. Lo dirà anche il regolamento, ma certi capigruppo in Consiglio provinciale non conoscono certo il significato della parola opportunità. Proprio mentre si discute di come contenere i costi della politica.

Quando la manovra finanziaria incide su famiglie e pensioni e le firme al nostro appello per ridurre le indennità dei politici veleggiano verso quota 2000, i capigruppo che hanno esaurito la disponibilità di 25 giornate e dei 6 mila chilometri rimborsabili hanno chiesto al presidente del Consiglio Bruno Dorigatti di applicare il regolamento che prevede la possibilità di aumentare i rimborsi. Dorigatti con una lettera datata 21 luglio e indirizzata a tutti i capigruppo spiega che i presidenti dei gruppi consiliari che hanno già esaurito i rimborsi previsti «possono fruire di ulteriori 10 giornate e 3 mila chilometri per l'effettuazione di viaggi inerenti il mandato politico.

Per il corrente anno di legislatura, ai presidenti dei gruppi consiliari spettano pertanto complessivamente 35 giornate e 9 mila chilometri da utilizzare per l'assolvimento del mandato politico». Il presidente, interpellato per telefono, spiega che era obbligato a concedere l'aumento dei rimborsi ai capigruppo: «Il regolamento prevede che i presidenti dei gruppi consiliari possano chiedere, se esauriscono i 6 mila chilometri previsti e le 25 giornate, di arrivare fino a 9 mila chilometri e 35 giornate. Io sono tenuto ad applicare il regolamento».

Dorigatti, però, non si nasconde dietro un dito e spiega che il sistema rischia di non reggere: «Io applico le norme in vigore. Secondo me, però è giusto pensare a norme di contenimento dei costi della politica, sia dal punto di vista dei rimborsi che da quello delle indennità, magari andando a toccare la diaria non tassabile. Il momento è molto delicato per l'economia nazionale e la gente potrebbe capirci più. Si rischia di creare uno scollamento tra la gente comune e la politica. Per questo penso che sia necessario un ragionamento complessivo e auspico che venga fatto al più presto».

C'è da ricordare che Dorigatti ha già dato il buon esempio tagliandosi per ben due volta l'indennità da presidente. La prima volta si era ridotto del 10 per cento l'indennità, poi, in concomitanza con la manovra finanziaria e dell'appello del nostro giornale, si è tagliato il compenso di altri mille euro. Intanto, però, gli altri consiglieri non lo hanno seguito.

Il capitolo rimborsi, infatti, è comunque cospiscuo. Ogni consigliere ha diritto a un rimborso spese del 30 per cento del costo della benzina per chilometro per un massimo di 6 mila chilometri per gli spostamenti dovuti all'attività politica. Attualmente vuol dire 40 centesimi a chilometro. Altri 8 mila chilometri sono rimborsati dal Consiglio regionale. Per le trasferte effettuate sul territorio nazionale è prevista una diaria di 111 euro. E' consentito anche il rimborso degli eventuali pernottamenti, entro il limite di 255 euro a notte, purché la spesa sia giustificata con fatture. E' previsto anche il rimborso dei viaggi per mandato politico. Per i soli viaggi fuori dal territorio provinciale spetta un'indennità di trasferta di 111 euro al giorno per un massimo di 25 giorni all'anno. Se l'interessato è capogruppo, le diarie consentite salgono a 35 all'anno. E' previsto anche in questo caso il rimborso dei pernottamenti nei limiti di 181 euro sul territorio nazionale e di 232 euro se il viaggio è all'estero.

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