Atmar, Facchinelli: «L’associazione cresce» 

Al termine del mandato la presidente è soddisfatta dei risultati, a partire dal centro realizzato a Borgo



TRENTO. L’aspetto curioso degli ultimi tre anni di attività di Atmar ( Associazione Trentina Malati Reumatici) è quello di essersi dovuta confrontare con tre diversi assessori alla Sanità che si sono avvicendatati alla carica in questi anni. La conquista è rappresentata dall’apertura del Centro Reumatologico Territoriale presso l’ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana.

«Un successo – ha affermato Lucia Facchinelli, presidente uscente – Considerando come la politica punti a depotenziare tutte le strutture sanitarie periferiche, noi siamo riusciti ad andare in controtendenza». L’eccellenza è rappresentata dal giovane immunologo noneso Alvise Berti, assegnatario della borsa di studio bandita da Atmar e coordinatore del Centro Reumatologico di Borgo. «Millecinquecento gli iscritti, 500 in più rispetto a tre anni fa, 40 le socie attive sul territorio. Al termine del mio mandato – osserva Facchinelli – sono soddisfatta di quanto siamo riusciti a fare, nonostante il cambio degli assessori alla sanità. Il terzo sarà quello della nuova giunta. Abbiamo dovuto ricominciare daccapo nel tessere i rapporti di collaborazione. Il centro rappresenta sicuramente una conquista, con l’obiettivo futuro di radicalizzare ulteriormente la nostra presenza territoriale». Nell’ambito delle patologie reumatiche ci sono delle particolari zone critiche? «No, anche se i fattori ambientali incidono in maniera sostanziale. Di certo, con l’amento della vita, c’è un proporzionale incremento del numero dei pazienti. A questo proposito il Piano Nazionale della Cronicità indica che per il Trentino l’attuale età media è di 43,6 anni, ma la proiezione per il 2030 è quella che il 26% del totale avrà un'età uguale o maggiore ai 65 anni. Il 36% della popolazione trentina è affetta almeno da una patologia cronica, il 17 da due». Sintomi? «Dolore diffuso e acuto, talvolta accompagnato da stati febbrili». A livello infantile è una patologia diffusa? «Purtroppo si, ma il lato positivo è che si tratta di una malattia che tende a scomparire con la crescita». A questo proposito l’intervento della dottoressa reumatologa Gloria Fadanelli, sul tema dell’artrite idiopatica giovanile. «Si tratta di una malattia che colpisce le articolazioni, la cui gravità è rapportata al numero di articolazioni interessate e della quale non si conosce l’ origine. Non abbiamo dati territoriali, ma a carattere generale possiamo dire che sono colpiti 2 bambini ogni 1000». E’ una malattia cronica? «In alcuni casi sì, nella maggior parte tende a attenuarsi o a scomparire con la crescita». La partecipata assemblea elettiva si è tenuta ieri mattina all’oratorio del Duomo. Il nuovo direttivo, che nei prossimi giorni andrà ad assegnare le cariche sociali, è composto da: Lucia Facchinelli, Alessandra Faustini, Lucia Innocenti, Selina Costa, Roberta Ballista e Fabiana Chistè.

(d.p.)













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