università

Ateneo, studenti in allarme «Tagli alle borse di studio»

Timori per le risorse sul piatto, ma soddisfatti per la riforma della tassazione universitaria. Convocati i sindacati la settimana prossima per fare chiarezza


di Giulia Castelli


TRENTO. Lunedì il Consiglio di Amministrazione dell'Università di Trento ha approvato la riforma sulla tassazione universitaria e la carta per la libera mobilità in Trentino. Due novità importanti di cui Lorenzo Varponi, membro del consiglio di amministrazione dell'Università di Trento e presidente del Consiglio degli studenti, parla con orgoglio, senza però nascondere alcune forti preoccupazioni in merito ad un altro fronte caldo per gli studenti universitari, le borse di studio."Siamo molto allarmati.

La Provincia non ci vuole ascoltare. Pensa di rispettare i livelli essenziali delle prestazioni stabiliti a livello nazionale a costi invariati. La giunta dovrebbe intervenire a breve sul diritto allo studio. Vedremo quale posizione prenderà la Provincia, anche se dagli ultimi incontri non ci sono sembrati intenzionati a stanziare ulteriori fondi”.

Da quanto emerge da alcune indiscrezioni, infatti, con le nuove regole, metà degli attuali beneficiari non riceveranno più la borsa. “Temiamo che il passaggio dall’Icef all’Isee, con l’attuale soglia di accesso alle borse di studio, rischi di impedire a molti studenti di ricevere la borsa di studio nel 2017/2018” - spiega Lorenzo Varponi. “Se la Provincia di Trento non è in grado di sostenere le deleghe previste dall’accordo di Milano nonostante i vantaggi fiscali che ne derivano , si ritorni allo Stato, che garantiva circa tre milioni di fondo integrativo per le borse di studio cui la provincia non ha mai sopperito dal 2011 a questa parte, costringendo l’Opera Universitaria a costruire bandi che sempre più si sono discostati dai parametri ministeriali, fino ad erogare la borsa media più bassa d’Italia. Con gli interventi programmati dalla Provincia si passa solamente da un record negativo ad un altro: avremo infatti la stessa soglia Isee di accesso al diritto allo studio di Catanzaro, meglio di noi tutti tranne Campania, Molise e Reggio Calabria.”

Allarme condiviso anche dai rappresentanti degli studenti, che sottolineano la necessità di misure mirate per non penalizzare gli studenti di Trento.

Filippo Giochin, coordinatore di Udu, e Francesco Bolla, coordinatore UniTin e vicepresidente dell'Opera Universitaria, sono piuttosto preoccupati per il possibili taglio alle borse di studio. Anche dalle loro dichiarazioni, però, trapela una certa soddisfazione per le novità introdotte da questa riforma. Ora ogni studente avrà una tassazione “personalizzata” , più aderente alla sua reale condizione economica.

“Questa riforma della contribuzione studentesca è un risultato storico: dal prossimo anno sarà attuata una tassazione progressiva, adeguata alla normativa nazionale ed più inclusiva”.

A tal riguardo, nella riforma viene prevista una no tax area fino a Isee 26.000 per non gravare su coloro che non hanno mezzi sufficienti per gli studi. Il pagamento delle tasse sarà poi diviso in tre rate invece che due” - spiega Filippo Gioachin Dello stesso avviso, Francesco Bolla, coordinatore Unitin che riflette: “La cosa più importante è che complessivamente con questa riforma non si va a chiedere un soldo in più agli studenti, infatti il gettito che l’università riceverà dalla contribuzione sarà invariato dagli anni precedenti, semplicemente vi sarà una più equa rimodulazione delle tasse. Secondo i nostri calcoli, dal 65% all’ 80% degli studenti pagherà un minore importo”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano