Arco, dalla fontana mille litri al giorno

Grande successo popolare, ma le minoranze consiliari sono critiche



ARCO. Da un mese la fontana tecnologica in via Caproni Maini ad Arco eroga acqua refrigerata, naturale o gasata. Una novità, proposta dall'assessorato comunale all'ambiente, che la gente ha subito mostrato di gradire, mettendosi in fila per fare scorta di bottiglie da portarsi a casa oppure in campeggio. Uno dopo l'altro, la fontana distribuisce una media di mille litri al giorno, più o meno la quantità consumata anche nelle altre città in cui sono stati installati analoghi impianti.

Benché la fontana riscuota un indiscutibile successo popolare, gli esponenti delle minoranze consiliari sembrano non condividere il valore sociale dell'iniziativa. In una interrogazione infatti chiedono, tra l'altro, se i soldi spesi per l'acquisto dell'impianto non si potessero usare in maniera diversa. Visto poi che l'acqua che i cittadini spillano dalla fontana sarà gratuita fino alla fine di agosto e che successivamente costerà solo 5 centesimi al litro, Ravagni (Amministrare Arco), Zanoni e Bresciani (Patt), Amistadi (Upt), Berlanda (Lega), Migliavacca (Siamo Arco) e Del Fabbro (Pdl) ripropongono lo stesso quesito presentato, l'indomani dell'inaugurazione, dal consigliere provinciale leghista Civettini: non si ritiene che la fontana sia "concorrenza sleale" nei confronti dei commercianti del centro che vendono acqua in bottiglia? Alludendo quindi all'appartenenza politica dell'assessore competente Massimiliano Floriani, gli chiedono se «non sia incoerente, dopo il referendum, promosso in particolare dell'Idv, che ha detto no alla privatizzazione dell'acqua sancendo quindi che deve restare un bene pubblico, mettersi a vendere acqua dell'acquedotto?» Tra l'altro, aggiungono i consiglieri, in Val Vestino, ovvero in una provincia meno ricca della nostra, lo stesso servizio è gratuito.













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