Appartamento devastato dal fumo

Il cortocircuito di una lavastoviglie causa danni per migliaia di euro nella casa dell’architetto Tellone: «Un disastro»


di Luca Marognoli


TRENTO. Fuliggine sul pavimento, sui tavoli, sui mobili, sui letti, sui vestiti. Nera come la pece. Uno strato omogeneo che ricopre ogni centimetro dell’appartamento abitato dall’architetto Angelo Maria Tellone, al numero 104 di via Grazioli.

Un “disastro” (i danni sono di migliaia di euro) causato dal corto circuito di una lavastoviglie. L’architetto era uscito di casa, al sesto ed ultimo piano del palazzo, attorno alle 14.30: «Di solito rimango un’ora in più ma oggi (ieri, ndr) mi aveva chiamato il commercialista», spiega il professionista. La macchina era stata lasciata in funzione - come in altre occasioni - perché concludesse il suo ciclo di lavaggio.

Ieri però qualcosa è andato storto. Alle 18 Tellone è rincasato con la compagna Marinella Prada, responsabile dell’ufficio contabile del Comune di Vezzano. «Angelo ha le stampelle e in questo periodo mi fermo più spesso da lui», racconta la donna. «Sono salita per prima in ascensore e, quando ho aperto la porta, una nuvola di fumo nero mi ha avvolta entrandomi anche in gola. Sono subito arretrata per andare a spalancare la finestra del giroscale». Chi non si è fatto intimidire dal fumo è stato il suo cagnolino Orfeo, uno Yorkshire. «È entrato di balla per raggiungere la sua cuccia, che è proprio in cucina. Per farlo uscire ho dovuto chiamarlo».

Nel frattempo era sopraggiunto Tellone. «Anche lui è entrato, coprendosi il viso con un fazzoletto, per vedere se riusciva ad aprire una finestra. Dal poggiolo, attraverso la finestra della cucina, ha capito che l’incendio era partito dalla lavastoviglie».

Pochi minuti dopo sono arrivati i vigili del fuoco permanenti con due automezzi per le emergenze, seguiti da una pattuglia della polizia. I pompieri sono entrati con le maschere e hanno fatto defluire il fumo all’esterno. Non è stato necessario utilizzare le autopompe, quindi non si sono verificati danni da acqua. Ingenti invece quelli da fumo. Le foto fanno capire in quali condizioni versasse l’appartamento ieri sera: le tracce degli scarponi dei vigili erano gli unici segni chiari che spiccavano nel nero della fuliggine. «Guardi qui, anche sui letti, dappertutto», mostra la coppia. «Un disastro. Non si può credere che una lavastoviglie possa causare una cosa del genere».

Tellone e Prada un luogo dove andare ieri sera ce l’avevano. «Dormiamo a casa di mia madre», dice la donna. Ma lo spettacolo era davvero deprimente. «Se sono assicurato? Sì, almeno quello», dice l’architetto.

Con i vigili che escono dall’appartamento dopo l’intervento si prova ad ipotizzare l’entità dei danni. «Saranno almeno 6 mila euro», dice Tellone. Dagli sguardi dei pompieri si capisce però che il conto sarà molto più salato: non solo per la pulitura dell’appartamento - spiegano - ma anche dei mobili, dei soprammobili e per il lavaggio di tutti gli indumenti.

I vigili fanno anche una domanda specifica: «Aveva mai sentito odori strani?». L’architetto risponde subito: «Sì, alcuni giorni fa: un odore di plastica, vicino al frigo, che però è nuovo. Sono stato ad annusare per un po’, senza capire». La lavastoviglie, modello Ariston, non era vecchia: si parla di 5 o 6 anni.

Disagi anche per il traffico con rallentamenti e code fino a piazza Vicenza, terminate alle 19.30, quando i mezzi dei vigili sono tornati in caserma.













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