Appalto Not, commissione da rifare

La decisione dei giudici del Tar di Trento sul nuovo ospedale: «Flor e Ferrario non avrebbero dovuto esserci»



TRENTO. La commissione per l'aggiudicazione dell'appalto per il nuovo ospedale di Trento è da rifare, anche se le offerte sono già note. Lo dice il Tar di Trento nelle motivazioni, rese note ieri, della sentenza con cui aveva accolto a metà dicembre il ricorso in merito. Il direttore dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, Luciano Flor, e la dirigente generale Livia Ferrario, come riportano i quotidiani locali, secondo le motivazioni non avrebbero dovuto essere in commissione, perchè avevano partecipato alla stesura dello studio di fattibilità alla base del bando di gara.

Dunque non per rischio di imparzialità, ma di mancanza di oggettività. In pratica, avere lavorato personalmente per lo studio, sottopone al rischio di giudicare poi in base alle proprie attitudini. Quanto all'esclusione della Impregilo, la prima nella graduatoria di aggiudicazione, viene motivata con «difetto, in capo al gruppo di ingegneri indicato per la progettazione, dei requisiti di natura tecnica necessari per parteciparvi», ovvero nell'irregolare utilizzo dell'avvalimento, che è l'uso di lavorazioni e servizi da parte di terzi.

L'azienda avrebbe utilizzato tale istituto più di quanto previsto dal bando. Per la Cmb, che era stata quarta nella graduatoria di aggiudicazione, l'esclusione invece viene motivata dall'avere messo una cifra superiore al limite del bando per l'offerta per canoni di servizio e disponibilità, per cui il bando prevedeva solo per una delle due voci la possibilità di aumento. Da vedere ora l'esito del ricorso al Consiglio di Stato, che l'Impregilo aveva annunciato subito dopo la sentenza di esclusione. In gara intanto, a questo punto, resterebbero i progetti di Mantovani e Pizzarotti.













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