Amianto, tetti monitorati Priorità sulle bonifiche

Pizzo (Azienda sanitaria): nessun allarmismo, interverremo dove c’è urgenza Il rischio c’è solo quando le lastre di Eternit sono degradate e si sfaldano


di Paolo Trentini


ROVERETO. Una mappa dell'amianto presente in città e (forse) degli incentivi per smaltirlo. Il tutto un po' alla volta, s'intende, perché rimuovere i 2,7 milioni di metri quadri di superficie provinciale che contengono fibre di amianto non è semplice né immediato. Non tutti, bisogna chiarire, sono pericolosi, ma l'Apps sta monitorando tutto il territorio provinciale. L'intento è di ottenere una mappa precisa, ma anche chiarire le idee alla gente in quanto sull'amianto c'è ancora troppa confusione e spesso si crea un allarmismo ingiustificato: «Terminato il censimento - ha spiegato il tecnico dell'Apss Francesco Pizzo - individueremo i luoghi prioritari dove intervenire per la rimozione. L'amianto è stato largamente usato negli anni '60 e '70 ma questo non significa che tutte le costruzioni che lo contengono siano pericolose. Una volta esaminato lo stato di degrado dell'amianto forniremo indicazioni al proprietario dello stabile su come comportarsi. La precedenza va alle costruzioni precarie vicine a luoghi sensibili come scuole, asili e insediamenti urbani. E' importante che lo smaltimento avvenga un po' alla volta, rimuovere tutto l'amianto con una maxioperazione comporterebbe troppi rischi». L'obiettivo nel lungo periodo è fornire indicazioni ai cittadini su come comportarsi in caso di rinvenimento di coperture in amianto: «Concluso il censimento, basterà contattare gli uffici del Comune che a loro volta inoltreranno a noi il problema. I nostri tecnici esamineranno lo stato di degrado della struttura e consiglieranno il cittadino sul da farsi». Oggi lo smaltimento è tutto a carico del proprietario, ma non si escludono in futuro possibili incentivi a imprese e privati.

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