Ambulanti sfrattati per le Vigiliane

Piazza Fiera e via Mazzini, l'ira dei commercianti: «Incassi crollati»


Gianfranco Piccoli


TRENTO. Otto ambulanti «sfrattati» per dieci giorni, dal 15 al 25 giugno, da piazza Fiera e via Mazzini per fare posto ai gazebo dell'Azienda sanitaria. Un'operazione, non a caso coincidente con le Feste vigiliane, che ha fatto arrabbiare i commercianti che si alternano sulle tre piazzole dell'area di mercato e costretti in questi giorni a posizionarsi davanti al Centro Santa Chiara. Il timore è che si tratti del primo passo per un definitivo trasferimento delle piazzole destinate al mercato.

A farsi portavoce del malcontento è Franco Antolini, volto noto per chi cerca sciarpe e accessori: «Hanno messo in seria difficoltà otto attività commerciali, molte delle quali con più di un dipendente a carico - spiega Antolini - stare davanti al Centro Santa Chiara non è come piazza Fiera o via Mazzini: i nostri incassi sono letteralmente crollati da un giorno all'altro. Numeri alla mano e a parità di condizioni meteorologiche, davanti al Santa Chiara ho incassato un sedicesimo rispetto al giorno precedente. Francamente la scelta di spostarci - aggiunge Antolini - è poco comprensibile. Senza contare che la comunicazione da parte degli uffici comunali è arrivata il 27 maggio».

Qualche elemento per capire meglio le ragioni della protesta. Oltre a pagare l'occupazione di suolo pubblico, i commercianti ambulanti acquistano (o affittano in alcuni casi) l'uso per uno o più giorni alla settimana di un determinato posto da un altro privato, nella sostanza come se si trattasse di una licenza. Un investimento importante, che per molti comporta anche l'accensione di un mutuo. Chiaro, tuttavia, che avere il banchetto in un luogo di grande passaggio come piazza Fiera o via Mazzini o in zone meno appetibili dal punto di vista commerciale fa una grande differenza.

Oltre alla preoccupazione che il Comune possa pensare a spostare l'area riservata al mercato, gli ambulanti temono che l'operazione-trasloco possa ripetersi: «A memoria, l'unica volta che ci è stato imposto un cambio di area è stato dieci anni fa - spiega Antolini - quando hanno ristrutturato l'edificio che ospita l'anagrafe. Ci auguriamo però che l'esperimento di questi giorni non venga ripetuto, magari a Natale». In coincidenza con il Mercatino. A rendere meno digeribile la situazione di questi giorni, il fatto che gli stand dell'Azienda sanitaria restino aperti sette giorni su quattordici, e con orari limitati, dalle 16 alle 19. «Siamo pronti - conclude Antolini - a rivolgerci ad un avvocato per difendere ciò che riteniamo un diritto». Una protesta alla quale aderiscono Alberto Deavi, Walter Balista, Nirvano Cipriani, Nicola Demattè, Bruno Stablum, Luca Puecher e Leonardo Degiorgi.

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