Alla festa dell’uva va forte il «vino del vampiro» / FOTO

Verla, tradizione e divertimento alla sfilata vinta da «Codome e giaguari». I cinque carri hanno chiuso in bellezza il week-end dedicato alla vendemmia


di Ilaria Pedri


VERLA DI GIOVO. Della celebre sfilata che da sempre costituisce il culmine della famosissima “Festa dell’Uva”, quest’anno va sottolineato un aspetto: l’originalità delle idee presentate dai cinque gruppi in gara, che ogni anno devono ingegnarsi e far ruotare il loro progetto attorno al tema dell’uva.

Primo gruppo in gara quello de “Le Cantinele”, con “Scienza e conoscenza nella magia del vino”: la molecola dell’atomo è stata letteralmente “sviscerata” giungendo però alla conclusione che, per ottenere un buon vino, la scienza non basta senza esperienza.

“Codome e giaugari” è stato il secondo gruppo a sfilare con una riproposizione della storia di Dracula, ispirata dal sogno di una delle partecipanti e intitolata “Il frutto della concordia. Sacrificio di-vino”. Il vino riesce a stregare il vampiro e a impedire quindi che giovani vergini vengano sacrificate in concomitanza di ogni vendemmia. E’ stata poi la volta de “Le Bariques” con “…Tutto quadra”. Ottenere un vino perfetto è come risolvere il cubo di Rubik.

Il quarto gruppo è stato quello de “I Pro…Sechi” che con la loro “Missione vitae” si sono lanciati nello spazio e con il loro robottino hanno scoperto che su Marte c’è la vita e pure… la vite.

Ultimo gruppo in gara quello degli “Skankenadi” con “Pensiero Divino”: l’uva è un frutto che è sempre stato divinizzato. Presenti come ospiti anche due contrade del “Raglio Palio” di Cembra.

Duro quindi il lavoro per i giurati Mario Pojer (enologo), Emanuela Corradini (esperta marketing di Oficina d’Impresa), Luciano Poletto (vincitore del concorso letterario “Sensi di Viaggio”), Giuliana Pojer (artista locale), Roberto Bazzanella (storico) e Alfonso Lettieri (presidente de “La canta dei mesi”) che alla fine hanno decreato la classifica: primi “Codome e Giaguari”, seguono “Le Bariques”, i “Pro... Sechi” (a cui è andato il premio “Immagina” per l’idea), quindi “gli Skankenadi” e infine “Le Cantinelle”.













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