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«Al S. Giovanni poco lo spazio  per i medici di famiglia» 

MEZZOLOMBARDO. A proposito del nuovo centro sanitario S. Giovanni nel quale da oggi sono iniziate le operazioni di trasferimento di ambulatori, uffici e servizi sanitari, il segretario della Cisl...



MEZZOLOMBARDO. A proposito del nuovo centro sanitario S. Giovanni nel quale da oggi sono iniziate le operazioni di trasferimento di ambulatori, uffici e servizi sanitari, il segretario della Cisl Medici Nicola Paoli segnala che “le guardie mediche sono già in attività nella struttura, al piano terra, da oltre un mese. Se solo giovedì scorso è stato firmato il verbale di consegna anticipata della struttura, ci si domanda sotto quale voce erano adibiti i medici di continuità assistenziale che lavoravano comunque al piano terra. Dobbiamo immaginare che non erano stati autorizzati né Scia (segnalazione certificata di inizio attività), né 81/2008 (ovvero il “Testo Unico per la Sicurezza del Lavoro”) per la tutela sul posto di lavoro dei professionisti e di questo riteniamo responsabile il direttore generale dell’Apss. Inoltre - prosegue il segretario della Cisl Medici - i supposti spazi a disposizione dei medici di famiglia per la Aft della Rotaliana, in una “struttura di 12 mila metri quadrati e quattro piani fuori terra con due interrati” sono solo 3-4 studioli a fronte di 23 medici di medicina generale e di 4 medici di continuità assistenziale che dovrebbero turnare in esse H24. Presumiamo tutto ciò, dal momento che sono già state fatte due riunioni con i medici di base della Rotaliana, escludendo non a norma di contratto i medici di medicina generale di Lavis che hanno gli stessi diritti di quelli dell’Altipiano della Paganella, senza fare loro vedere neppure la sala d’attesa o le scale, con il pretesto che l’abitabilità c’era solo per il piano terra delle guardie mediche e non per gli ambulatori dei medici”.

Nicola Paoli conclude sottolineando che “a tutt’oggi è pervenuta all’Apss solo una richiesta di ambulatorio secondario per un medico di base dentro tale struttura, ma l’Apss non ha ancora dato alcuna risposta in merito alla disponibilità di nessuna delle tre stanze. Infine ricordiamo che in base alla delibera provinciale sulle strutture intermedie, nelle stesse non possono lavorare i medici di medicina generale, non essendo contrattualizzati per tale attività. In caso contrario non sono coperti da alcun tipo di assicurazione per danni derivanti a terzi”.













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