Agitu, al mercato arriva la solidarietà della gente 

Tante le manifestazioni di vicinanza, ieri, in Piazza Santa Maria Maggiore I clienti: «Ti siamo vicini, sono episodi che non dovrebbero mai accadere» 


di Pietro Gottardi


TRENTO. La solidarietà non proviene solo dal mondo politico, che pure l’ha espressa prontamente, con esponenti di quasi tutti i partiti che hanno fatto sentire la loro vicinanza alla pastora Agitu Ideo Gudeta, che domenica aveva denunciato le ripetute minacce (a cui si era aggiunto un episodio di violenza fisica vera e propria) ricevute da un collega che a Frassilongo occupava terreni contigui ai suoi.

Tra lunedì e martedì gli attestati di solidarietà erano giunti uno dopo l’altro: il presidente uscente del consiglio provinciale Dorigatti aveva chiamato in causa “il peggior razzismo e la xenofobia più brutale”, Walter Kaswalder aveva messo in evidenza “la gravità dei tempi nei quali viviamo”, Roberta Zalla del PD aveva sottolineato come “l’esperienza di Agitu sia di enorme ricchezza sociale e culturale”, mentre il governatore Ugo Rossi aveva definito la pastora “simbolo di buona integrazione”. Parole di solidarietà erano arrivate anche da Civica Trentina, Cgil e sindacato dei giornalisti che si ere detto preoccupato per quanto accaduto.

Non solo il mondo politico si schiera con Agitu: tante manifestazioni di solidarietà arrivano dalla gente comune, da chi come ogni giovedì si reca al mercato per fare la spesa. Molte persone si avvicinano al suo furgoncino parcheggiato in Piazza Santa Maria Maggiore, chi per comprare i formaggi prodotti nella sua piccola azienda “La Capra Felice”, chi semplicemente per dimostrarle le propria solidarietà. Arriva una donna di mezza età, stringe entrambe le mani ad Agitu, le rivolge uno sguardo coinvolto. «Ti sono vicina, sono cose che non dovrebbero accadere mai» le dice e la pastora, dal canto suo, risponde con un convinto sorriso. «Ti sono davvero solidale» le fa eco un’altra signora, che poi ne approfitta per fare rifornimento di prodotti caseari.

Tra tutte le voci ne emerge però una negativa: al giornale è infatti giunta la segnalazione, da un uomo che ha preferito rimanere anonimo, di un fatto che avrebbe coinvolto Agitu quando all’incirca tre anni fa lavorava come barista a Mori: il testimone riferisce che la donna avrebbe tirato uno schiaffo a un cliente parzialmente invalido del bar, “colpevole” di fermarsi per troppo tempo a giocare alle slot machine. Episodio che la pastora nega con forza: «Al bar non è mai successo nulla di simile, anche perché se fosse effettivamente accaduto sarebbe alquanto sorprendente che l’uomo non mi abbia denunciato. Del resto poi non è lui stesso a riferirlo, ma un presunto testimone che vuole rimanere anonimo: comportamenti così già di per sé non indicano alcun tipo di serietà».













Scuola & Ricerca

In primo piano