Aggredisce due donne per rapinarle: denunciato a 17 anni

Il primo episodio nel sottopasso vicino alla stazione di Trento, il secondo in corso Buonarroti. Fermato dalla polizia



TRENTO. Lui ha solo 17 anni ma davanti ai poliziotti ha ammesso: era proprio lui l’autore di una rapina e una tentata rapina ai danni di due sessantenni. Due colpi fotocopia andati in scena a 24 ore di distanza l’uno dall’altro. E anche il luogo è più o meno lo stesso: fra il sottopasso a lato della stazione e corso Buonarroti. La prima denuncia è di mercoledì, la seconda di giovedì e ieri la polizia ha spiegato di aver individuato - e denunciato - il colpevole.

Ma partiamo da quello che è successo. Sono circa le venti di mercoledì e una sessantaquattrenne appena arrivata da Bologna scende dal treno. Deve fare un breve tragitto per raggiungere la casa di un’amica in Cristo re che la ospiterà per alcuni giorni. Sta camminando nel sottopasso, quando sente che dietro di lei sta arrivando un’altra persona. Probabilmente non ci fa neppure caso: è normale che qualcuno cammini a passo svelto. Quando le è accanto, però «l’altro» non passa oltre ma le prende la borsetta e la tira. La donna cerca di opporre resistenza allo scippatore.

Lei cade a terra e molla la presa. Lui con il bottino in mano scappa facendo perdere le sue tracce. Il giorno dopo, sempre verso le 20, una trentina di 63 anni sta camminando in corso Buonarroti quando la sua borsetta viene agganciata da un giovane che tenta di sfilargliela dal braccio. Lei resiste, cade a terra ma riesce ancora a trattenere le sua borsa. E davanti a tanta caparbietà (ma soprattutto temendo che arrivasse qualcuno in supporto) il ladro se ne va. La polizia esamina le telecamere che inquadrano un terzetto sospetto. Il personale della volante riconosce una vecchia (non per l’età) conoscenza e il persona che reparto prevenzione crimine (in città per le Universiadi) si ricordano di aver controllato nei giorni scorsi.

Si passa all’identificazione e davanti agli agenti è il minorenne (che vive a Mezzolombardo) ad alzare la mano e dire: sì, sono stato io. Assomiglia anche molto alla descrizione delle due donne e fa ritrovare la borsetta che aveva nascosta alla stazione della Trento Malè, luogo conosciuto dai tre che raggiungono la città con i vagoni da Mezzolombardo e la bassa val di Non. Il ragazzo consegna anche il coltello che aveva con lui. (m.d.)













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