Acciaierie, a Natale i lavoratori senza stipendio

La proprietà non ha liquidità, i salari di ottobre non arrivano Da dicembre la cassa integrazione, ma i soldi li darà l’Inps


di Marika Caumo


BORGO. I dipendenti Acciaieria rischiano di rimanere senza stipendio fino a gennaio. L'annuncio è stato dato nei giorni scorsi nel corso dell'assemblea dei lavoratori. La situazione si fa pesante quindi per i 105 operai e le loro famiglie, che dallo scorso ottobre non prendono più paga. L'ultimo stipendio ricevuto è quello per metà mese di settembre: un anticipo di 800 euro. A novembre doveva arrivare la paga di ottobre, ma non si è visto nulla. «Ci hanno comunicato che sino alla metà di gennaio non si vedrà un soldo. Non si sa nulla degli stipendi di ottobre, novembre, dicembre e tredicesima - si sfoga un dipendente - Non ci sono più fondi, Leali non ha liquidità e di conseguenza non ci sono soldi per pagarci» aggiunge.

Ora sono allo studio, spiega Luciano Remondini della Fiom, diverse soluzioni: «L’azienda è in attesa del concordato e, essendo in vigore il contratto di solidarietà, avrebbe dovuto pagare gli stipendi per poi fare i conti con il Ministero del lavoro. Non avendo liquidi, i salari di metà settembre e ottobre non sono arrivati, per questo si è chiesto per novembre il pagamento diretto al Ministero, che dovrebbe arrivare massimo ai primi di gennaio: dipende dai tempi dell’Inps. Poi, dal 1° dicembre, i dipendenti entreranno in cassa integrazione speciale, e lo stipendio sarà a 800 euro al mese». Malumore e incertezza ora la fanno da padrone. «Ci sono i mutui da pagare, le bollette e non ultima la prossima scadenza dell'Imu. Qualcuno ha soldi da parte, altri no - aggiunge il dipendente - E c'è anche chi mi ha riferito con vergogna che per le prossime festività non potrà fare i regali ai suoi figli». Nel frattempo da fine ottobre lo stabilimento è fermo e gli impianti sono stati svuotati dall'acqua, per evitare che questa, ferma all'interno dei macchinari, si ghiacci e crei rotture. Dentro lavora un solo dipendente, a rotazione, che si occupa della manutenzione. E se per i dipendenti a busta paga Leali non è un periodo facile, lo è ancora meno per la decina di dipendenti delle ditte esterne che all'Acciaieria si occupavano della manutenzione di forno e siviere. «So che alcuni hanno ricevuto le lettere di licenziamento. Sono persone arrivate anni fa da altre regioni, che ora risiedono a Borgo e nei comuni vicini con le loro famiglie», conclude il dipendente, auspicando che qualcosa di muova. «Speriamo che il concordato vada a buon fine in tempi brevi e che parta la trattativa con Feralpi. Siamo in una fase in cui non sappiamo se l'attività ripartirà, se riceveremo lo stipendio. Siamo molto demoralizzati». Per loro, come per gli altri oltre seicento cassintegrati della valle, non sarà un Natale sereno.

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