Abuso edilizio, le opposizioni insorgono

Lavis, votata in aula una sanzione per i lavori senza autorizzazione. Pd e Upl dure: «Così si permette di aggirare le regole»


di Daniele Erler


LAVIS. Se ne era parlato a luglio. La ditta “G. B. Immobiliare”, afferente al gruppo Giovannini, aveva richiesto al consiglio una deroga urbanistica, per poter intraprendere i lavori necessari per unire i due fabbricati di loro proprietà in zona industriale.

Il sindaco aveva però rivelato come – dopo un sopralluogo – era stato accertato che la ditta aveva già iniziato i lavori, compiendo un abuso edilizio, visto che la deroga non era stata ancora concessa. Il punto era stato così tolto dall'ordine del giorno, ed il Sindaco aveva emesso un'ordinanza perché i lavori fossero bloccati. La ditta aveva rimosso parte delle opere già compiute; erano rimasti alcuni pilastri, per i quali la rimozione sarebbe stata troppo difficoltosa. Giovedì il caso è tornato quindi in consiglio, con la ditta a richiedere una nuova deroga urbanistica, con la sanatoria per i lavori già intrapresi. Nel frattempo, in una riunione dei capigruppo, la ditta aveva spiegato che l'errore non era stato compiuto con malizia, ma per la necessità d'intraprendere i lavori con urgenza. Se tutti i consiglieri giovedì si sono trovati d'accordo sulla necessità di dare un segnale, per far comprendere la scorrettezza dei metodi utilizzati, di fatto l'aula si è trovata divisa sull'opportunità o meno di concedere la sanatoria.

La maggioranza, su proposta del sindaco e dell'assessore all'urbanistica Bruno Franch, ha deciso di essere favorevole, multando però la ditta con la sanzione più severa di quella prevista dal codice. Pd ed Upl invece hanno deciso di non votare, preferendo, con un gesto plateale, abbandonare l'aula. «È stato un peccato veniale da parte della ditta», ha dichiarato il sindaco. «Se tutto fosse stato corretto – ha ribattuto Paolo Facheris (Pd) – in consiglio nessuno avrebbe negato la deroga». «C'è il rischio – ha continuato Facheris – di avallare ditte che non rispettano le regole». Il consigliere ha chiesto che in futuro i controlli possano aumentare, per evitare casi simili. «La ditta ha fatto quello che ha voluto – ha accusato Antonio Moser (Upl) – a prescindere dalle regole. Se ci limitiamo ad una multa, a Lavis sorgeranno capannoni abusivi ovunque. Non possiamo farci prendere in giro». «È vero che le regole vanno rispettate – ha replicato l'assessore Lorenzo Lorenzoni – ma vanno anche interpretate in base al contesto». «Sicuramente – ha specificato – c'è stato un abuso, ma non per fini speculativi. Non vi era mala fede».

«Ci dissociamo dai metodi utilizzati – ha aggiunto Monica Ceccato (Pdl) – ma è un'azienda che opera da anni sul territorio, e dobbiamo utilizzare il buon senso». «Con la sanatoria, la legge consente di riparare all'errore – ha concluso Franch – ma il Comune può comunque dare un messaggio chiaro. Ritenendo di aver subito un torto, applicheremo il massimo della sanzione».

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