A Borgo l’energia pulita arriva dalle «fuel cell»

Presentato dal Comune l’impianto realizzato a fianco del palazzetto di via Gozzer Un’altra centralina a scopo didattico è stata invece costruita all’Enaip


di Marika Caumo


BORGO. Fuel cell, la tecnologia è in vetrina. E' stato ultimato in questi giorni l'impianto a fuel cell posto all'esterno del palazzetto dello sport in via Gozzer. Un impianto sperimentale, dimostrativo, «comunicativo» come è stato definito, su cui punta l'amministrazione comunale, e che segue in ordine di tempo quello dell'isola cogenerativa di Roncegno. Un impianto che sta dietro una vetrina, con tanto di televisore che illustra tramite filmati come funziona e quanta energia sta producendo.

«Il cuore è il cogeneratore, che nello stesso luogo e nello stesso momento genera dal gas naturale energia termica ed elettrica», spiega Stefano Modena, ingegnere della Sofcpower, azienda trentina già autrice dell'impianto di Roncegno e unica in Italia a realizzare impianti a fuel cell. In questo caso genera energia anche da gas metano, ma potrebbe farlo usando come combustibile anche il biogas. Il motore della “macchina” sono le celle a combustibile, che hanno alti rendimenti: basti pensare che per 100 unità energetiche che entrano col gas ne usa 90 tra calore ed energia elettrica. «Questo impianto è pensato per usi residenziali, domestici. E' piccolo per la piscina - ha continuato Modena - ma sufficiente per un nucleo monofamiliare producendo 40-45 kwh di energia termica e 20-25 di energia elettrica al giorno». Viene utilizzato per l'acqua calda, a supporto delle caldaie del palasport mentre l'energia elettrica viene messa in rete e scambiata sul posto. «E' equivalente a un impianto fotovoltaico da 6-7 kw in quanto funziona anche di notte», ha aggiunto il progettista, ricordando che è dotato di prese per caricare auto o bici elettriche.

Poi un cenno sulla scelta della destinazione, il palasport: un luogo frequentato da migliaia di persone l'anno, chiuso solo il giorno di Natale come conferma il presidente di Bsi Michele Tessaro, e che quindi ha sempre bisogno di acqua calda ed energia. Ma è anche vicino alla ciclabile. «Una tecnologia ben calata nell'ambiente. Si potrebbe mettere i cartelli sulla ciclabile per informare dell'impianto, è apprezzato dai turisti», ha sollecitato Massimo Luzzana, che per primo ha creduto nel progetto.

Nelle ultime settimane oltre all'impianto del palazzetto, su cui tra l'altro si baserà la tesi di laurea del borghesano Daniele Garavelli dell'Università di Trento, la Sofcpower ha completato anche quello all’Enaip di Borgo. «Un impianto a scopo didattico, formativo, che produce calore (500 litri al giorno a 50 gradi) mentre dal punto di vista elettrico è stato predisposto un display per controllare i kw prodotti», ha spiegato il dirigente del centro, Sergio Bailo anticipando che in autunno ci saranno lezioni nel corso dei termoidraulici per formare tecnici per l'installazione, la gestione e la manutenzione di questi impianti.

In prospettiva ci sono installazioni di altri 30 impianti in Trentino, di cui ben 10 nella sola Valsugana. «Una valle che deve diventare motore di questa energia: con queste prime tre installazioni è la prima in Italia, altre se ne trovano in Germania, in Giappone», ha concluso Modena.

«Siamo i primi, abbiamo qui i progettisti, Sofcpower, le imprese artigiane che lo hanno realizzato. E' un'alternativa economica per la valle», ha aggiunto il sindaco Fabio Dalledonne, presente con l'assessore Caumo e il presidente del consiglio Rosso, mentre il suo vice Gianfranco Schraffl ha concluso: «Il 23 novembre ospiteremo un convegno sulle fuel cell. Borgo dovrà diventare un appuntamento annuale in questo campo. In giro per l'Italia di isole cogenerative non ce ne sono, noi ci abbiamo pensato, creduto e ce l'hanno finanziato».

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