GLI ESAMI

Test rapidi in farmacia, il Trentino apripista nazionale

Via libera alla sperimentazione da parte del ministro Speranza. Ma manca personale: chiesta una deroga al ministero per formarlo (foto Ansa)



TRENTO. Sono due le farmacie comunali in Trentino dove è stata avviata la sperimentazione per il test antigenico rapido per il Coronavirus, adottato con l'obiettivo di scoprire il più rapidamente possibile se uno caso sintomatico, da almeno 24 ore, sia effettivamente positivo al Covid e dunque se vada messo in quarantena. La fase di sperimentazione del test rapido antigienico nelle farmacie del Trentino è cominciata lo scorso 5 ottobre. Il progetto è nato da un'intesa tra i vertici di Federfarma Trento e di Farmacie Comunali di Trento, con l'assessorato provinciale alla Salute e l'Azienda provinciale per i servizi sanitari.

Secondo l'accordo la farmacia, che aderisce su base volontaria, deve individuare i locali nei quali effettuare il test e provvedere alla sanificazione degli spazi. I test rapidi consentono di dare una risposta in tempi estremamente veloci con un'attendibilità pari al 98% e, soprattutto per i genitori di bambini in età scolare, di distinguere sintomatologie influenzali da positività al Covid-19. In caso di positività al test, il paziente viene successivamente sottoposto anche al tampone tradizionale. Il test, che si basa su un tampone naso-faringeo, per essere somministrato richiede la formazione specifica di personale infermieristico dotato dei dispositivi di protezione individuale adeguati.

E trovare il personale non è impresa facile, come ha spiegato il governatore della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti: «Abbiamo chiesto al Ministero, previo corso di formazione fatto dall'Azienda sanitaria, una deroga per poter comunque operare se non si dovesse trovare il personale. Ci stiamo lavorando da una settimana e oggi il ministro Speranza ha dato l'ok ad una sperimentazione in Trentino. Ora auspichiamo che ci venga concessa la deroga, perché non abbiamo il numero di infermieri sufficiente. A quel punto, con le farmacie aderenti, sarà più facile per i trentini avere il tampone rapido. Sono molte le farmacie che avrebbero aderito ma non hanno trovato personale sanitario. Una volta trovato il personale credo che l'adesione sarà elevata».













Scuola & Ricerca

In primo piano