Tessilquattro, allarme smobilitazione 

Operai preoccupati per i riflessi del sequestro Aquaspace: dalla Serbia tecnici specializzati per verificare l’impianto


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. I segnali ci sono e sono preoccupanti. Perché, dicono all’interno della Tessilquattro (azienda che di riflesso sta pagando le conseguenze del parziale sequestro del depuratore Aquaspace), qui si sta smantellando l’azienda e i macchinari rischiano di finire in uno degli stabilimenti del gruppo in Slovenia. E per noi, concludono gli operai, sarebbe la fine. Ma cosa sta succedendo in Tessilquattro e in Aquaspace? Il sequestro da parte della magistratura trentina del depuratore ha messo in crisi l’attività delle due aziende. Trattative sono in corso con la Provincia per sbloccare la situazione (in sostanza riuscire a far ripartire il depuratore pur lasciandolo sotto sequestro fino alla fine delle indagini) ma i tempi non si prevedono per nulla brevi. E se nel frattempo si susseguono incontri con sindacati e amministrazione provinciale ci sono elementi nuovi che inquietano i lavoratori Tessilquattro. Il primo riguarda la scelta da parte del gruppo di spostare alcune linee di produzione dalla Scozia alla Slovenia. Il secondo il fatto che nella settimana prima di Pasqua nello stabilimento roveretano avrebbero fatto visita alcuni tecnici per valutare l’attività dei macchinari (Superba) e comprendere il funzionamento del layout (schema che rappresenta la disposizione ottimale di macchinari e lavoratori in un impianto industriale). Cosa vuol dire questo? Magari nulla, ma il sospetto tra i lavoratori serpeggia visto che in uno degli stabilimenti in Slovenia la produzione di filati è simile a quella di Rovereto e quindi... Aggiungiamo poi, sostengono ancora i dipendenti Tessilquattro, che Arco ha attivato il pieno regime per la produzione di un filato molto richiesto dal mercato e destinato a soppiantare la produzione roveretana il “gioco” è fatto. Un business a fine corsa, lo definiscono gli operai di Rovereto, mentre ad Arco tecnologia e professionalità la fanno da padrone non sono aspetti che fanno dormire sonni tranquilli ai dipendenti della fabbrica in zona industriale. A maggior ragione se ad Arco la produzione degli speciali filati non ha bisogno, a differenza di Rovereto, della tintoria. Che significa, tra l’altro, utilizzo di un impianto di depurazione come quello di Aquaspace ora in parte sotto sequestro. Messi in ordine uno dopo l’altro tutti questi elementi non fanno altro che aumentare le nubi minacciose sul futuro degli operai (oltre settanta tra Tessilquattro ed Aquaspace). E in attesa dell’arrivo previsto per domani del perito nominato dal tribunale per Aquaspasce e del ricorso per il dissequestro presentato in Cassazione, le prospettive per le due aziende non sono per nulla rosee. Tutt’altro: già entro fine mese Aquaspace, se non ci saranno nuove prospettive, potrebbe dimezzare il personale. E dopo l’estate potrebbe toccare a Tessilquattro...

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano