«Rurale, tornare in utile è alla portata» 

Gios all’assemblea dei soci: più ottimismo dopo due anni di riduzione delle perdite. La fusione oggi è una scelta, ed è giusta



ROVERETO . Il presidente Geremia Gios lo ha spiegato, da bravo professore, con un esempio comprensibile a chiunque: «Quando sono arrivato, due anni fa, l’utile della Cassa rurale di Rovereto si poteva vedere con il canocchiale. Dopo un anno bastavano gli occhiali, e ora si può vedere a occhio nudo». Conti alla mano,. Gios ha spiegato all’assemblea dei soci, riunita ieri sera al Palazzetto dello sport di via Piomarta, l’opera di risanamento impostata dal suo staff a partire dal 2016. Un lavoro di cui ora si intravvedono i frutti, e che il presidente ha riepilogato per sommi capi illustrando il bilancio, che ha portato una ulteriore riduzione del passivo di oltre il 20% rispetto al 2016, e soprattutto gli strumenti per arrivare a un prossimo bilancio in attivo, dopo anni di grandissime difficoltà. La riduzione dei crediti deteriorati è stata di circa i due terzi del totale iscritto a bilancio per il 2017 attraverso un processo di cartiolarizzazione che verrà perfe«ionata nel prossimo anno di gestione. Le sfide che si presentano ora, ha aggiunto Gios, sono essenzialmente due: la fusione per incorporazione della Rurale Alta Vallagarina, assieme alla Rurale di Lizzana, e l’autonomia gestionale della Rurale stessa posta di fronte a una legislazione nazionale che ne restringe il campo d’azione in nome di un sempre maggior accentramento. Tendenza che Gios non vede di buon occhio ma che solo una modifica alle norme che disciplinano l’assetto bancario italiano può risolvere. Quanto alla fusione, quando fu prefigurata all’inizio del mandato di Gios non era una scelta, ma un obbligo di legge. Nel frattempo però le normative sono cambiate e la fusione ha cessato di essere una necessità, ma non di rappresentare un’opportunità, come ha spiegato il presidente. Secondo il quale è un passaggio che va considerato in maniera razionale e oggettiva, nei benefici che porterebbe a tutte le parti coinvolte Al Palasport si respirava comunque un’aria lontana dagli anni in cui le assemblee si svolgevano sotto una grande tensostruttura allestita come un ristorante, con un ricco menù al tavolo. Un cambio di registro che si concreta da un lato in un clima di forzata austerità, ma che dall’altro ha permesso di recuperare molte perdite in un arco di tempo inferiore alle attese stesse del consiglio d’amministrazione, razionalizzando le spese e cercando di ottimizzare la macchina organizzativa.

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