Ora il paese è sotto choc «Siamo tutti sconvolti» 

Le ore di angoscia vissute a Costa: le sirene dei mezzi di soccorso e poi la strada chiusa. Si pensava ad un incidente, poi le prime indiscrezioni e la terribile realtà


di Giancarlo Rudari


FOLGARIA. E’ scesa la notte su Costa di Folgaria. Ed è una notte fredda e assassina che lascia in quella casa maledetta di via Maffei due vittime: un giovane trentenne, Alessandro Pighetti, e il compagno di sua madre, Massimo Toller, che lo ha freddato sparandogli in faccia. Gli spari e poi il silenzio rotto dalle urla di Renata Pighetti scampata all’omicidio-suicidio che ha sconvolto una comunità incredula. «Sono allibito, sconvolto: mi appare talmente tutto strano quello che è accaduto che ancora non riesco a capacitarmi di quello che è successo... All’inizio si parlava di un incidente, della strada chiusa forse per una persona gravemente ferita. Invece...» parla con difficoltà Maurizio Toller, ex sindaco, che con il passare delle ore ha vissuto con angoscia il dramma diventato tragedia quando è emersa la terribile realtà. «Conoscevo benissimo Massimo, un gran lavoratore magari con un carattere un po’ scostante, ma da lui mai mi sarei aspettato un gesto così forte: una tragedia non prevedibile» commenta a fatica Alessandro Olivi, folgaretano, ex sindaco ed ex vicepresidente della Provincia.

Mancava poco alle 19 quando a Costa è scattata l’emergenza. Ma nessuno ipotizzava quello che realmente è accaduto. Nel momento in cui hanno chiuso la strada si è pensato subito ad un incidente. Nel buio della notte le sirene dei mezzi di soccorso e il bagliore dei lampeggianti davano già la dimensione della gravità del fatto: carabinieri, ambulanza, vigili del fuoco, elicottero... Uno spiegamento di forze che lasciava presagire il peggio: le voci iniziano a girare, a sprazzi e con difficoltà matura la consapevolezza che di incidente non si tratta, ma di omicidio-suicidio: «Sembra impossibile da credere che sia accaduto tutto ciò. Anche perché per Massimo, un gran lavoratore e un bravissimo autista, e la sua compagna era un momento tranquillo e sereno. A fine settembre - racconta Maurizio Toller - avevano fatto una vacanza nel Salento e con Renata (che lavora nella società Eco 2000 srl con l’ex sindaco ndr) si parlava di quei luoghi dove anch’io ero stato in ferie. Era tornata rilassata e con il suo compagno avevano l’aspirazione di andare in Portogallo... Sono caduto dalle nuvole quando ho saputo quello che era successo. Ora un fulmine a ciel sereno ha distrutto non solo una famiglia ma ha gettato nello sconforto tutta una comunità». Un fulmine nella notte buia d’inverno che ha portato morte e orrore a Costa: la gente in strada o rinchiusa in casa è sbigottita non ci vuole ancora credere.

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