La festa del “Curie” per 200 diplomati 

Cerimonia di consegna agli studenti con premio speciale del Ministero per i tre promossi dall’Istituto con il “cento e lode”


di Roberto Gerola


PERGINE. Circa duecento diplomi sono stati consegnati l’altra sera ad altre studenti che hanno concluso il loro percorso scolastico al “Marie Curie”. Una cerimonia semplice ma di grande significato per questi giovani. Tre di essi hanno brillato: sono stati promossi con 100/100 e la lode. Sono Romina Pallaoro, Anna Vettorazzi e Francesca Saltori. Per loro, il Ministero ha riservato un buono di 300 euro che il dirigente Paolo Chincarini ha consegnato insieme al diploma, una rosa e il portachiavi a ricordo del “Curie”. Per una di loro (Romina), assenza giustificata perché assunta alla Tecnoclima di Pergine e quindi impegnata nella concomitante “cena aziendale”. Ha comunque ricevuto i complimenti per l’esito e la rapidità nell’aver trovato lavoro.

Ad introdurre la serata, come ormai da anni, è stato il coro La Tor di Caldonazzo con le sue canzoni. Poi, il copione: l’intervento del dirigente Paolo Chincarini, delle autorità comunali e quindi la “passerella” dei quasi 200 neo diplomati (con foto singola e di gruppo affinché restino negli annali dell’istituto). A distanza di quasi cinque mesi dagli esami, per molti di loro è stato un felice ritrovarsi, ma anche con qualche loro insegnante, e non sono mancati rapidi momenti di commozione. Paolo Chincarini, nell’indirizzo di saluto, ha parlato di “scelte”. «Sarete chiamati a fare scelte importanti - ha detto - abbiate fiducia e determinazione, scegliete senza timore e se sbagliate rialzatevi. La scuola via ha formati, vi ha dato un’esperienza che dovete completare». A lui sono seguiti alcuni dei rappresentanti del territorio dove il “Curie” opera. Sono così intervenuti gli assessori Elisa Bortolamedi per Pergine, Giuliana Sighel per Baselga di Piné, la vicesindaco Elisabetta Wolf per Caldonazzo. Da parte loro, molte parole di incoraggiamento, di appoggio, di esortazione a proseguire negli studi o nel lavoro lasciando lavorare la curiosità (per la conoscenza), i sogni e le aspettative e molti parole di augurio.

La consegna è avvenuta in un clima festoso, con “ovazioni” per questo o quell’altro compagno o compagna di scuola, a dimostrazione della gioia di ritrovarsi.













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