Val di Non, lavoro per 40 sui sentieri e nell’assistenza

CLES. L’anno sta per terminare ed è tempo di tirare le somme dei vari interventi per l’occupabilità attivati dalla Comunità della Val di Non nel corso del 2017. Azioni che – come annota l’assessore...



CLES. L’anno sta per terminare ed è tempo di tirare le somme dei vari interventi per l’occupabilità attivati dalla Comunità della Val di Non nel corso del 2017. Azioni che – come annota l’assessore competente Carmen Noldin – traggono origine da una riflessione in corso da tempo all’interno del Servizio politiche sociali della Comunità e che punta a dare risposte a due problematiche di fondo: l’uscita delle persone dai classici circuiti assistenziali a favore dell’acquisizione di competenze lavorative e di opportunità occupazionali, nell’auspicio di un inserimento (o re-inserimento) stabile nel tessuto sociale e lavorativo; la costruzione di una rete solidale tra associazioni, volontariato, cooperative, nella prospettiva di un cambiamento anche culturale, che veda il passaggio dalla beneficenza - assistenza alla promozione dei diritti e delle opportunità per le persone.

Il progetto per l’occupazione nel 2017 ha coinvolto ben 40 persone, impiegate in varie mansioni e tipologie di impiego. Otto lavoratori sono stati impiegati nel servizio abbellimento urbano e rurale per il ripristino di percorsi naturalistici sovracomunali, nonché per mettere in rete, con l’opportuna segnaletica, sentieri adatti a famiglie con bambini o a persone con ridotta mobilità (progetto passeggiate a misura di famiglia). Altri 20 lavoratori, soprattutto donne, sono stati destinati a servizi ausiliari di tipo sociale svolgendo, dopo opportuna formazione, attività di “animazione sociale” a supporto e sostegno di persone anziane sole e senza rete familiare. In concreto, l’attività consiste nell’accompagnare le persone nelle loro azioni quotidiane, come fare la spesa, andare in farmacia, fare una passeggiata e altro ancora al fine di favorire i momenti di socializzazione, di aggregazione e rafforzare così le capacità relazionali delle persone coinvolte. L’attività può essere svolta sia con privati, individuati dal Servizio sociale o che ne facciano richiesta, sia all’interno di strutture come le residenze sanitarie assistenziali, alloggi protetti e centri servizi anziani. Sono 7 invece i lavoratori impegnati per la valorizzazione di beni culturali e artistici con l’apertura, la custodia e l’accoglienza dei turisti in luoghi culturali e di pregio: musei, chiese, chiesette e mostre distribuite sul territorio della valle. Infine 8 i lavoratori inseriti nel percorso lavorativo legato al riciclo dei rifiuti con i progetti Ri-Crea (laboratorio di Tassullo attivo dal 2012) e Ri-Uso con la raccolta e la sistemazione (lavaggio, igienizzazione e stireria) di abiti usati, ma anche il recupero, la selezione, il riciclaggio e il riutilizzo di tessuti e biancheria per la casa di alta qualità, dando vita ad un laboratorio sartoriale dove riparare i capi recuperabili e contemporaneamente creare e realizzare nuovi articoli con il materiale acquisito. (g.e.)















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