La Cassa Rurale fotografa la crescita economica 

In vista dell’assemblea generale della Giudicarie Valsabbia Paganella di maggio il presidente Armanini e il direttore Donati presentano un bilancio molto roseo


di Stefano Marini


GIUDICARIE. Stagione delle assemblee alle porte dalle parti della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella. Assemblea generale il prossimo 25 maggio mentre la prima preassemblea sarà a Ponte Arche il 9 aprile. Si fa il punto della situazione e a fronte di conti in ordine e quadro generale positivo, l'obiettivo 2018 è investire forte sull'economia reale.

Nel 2017 la raccolta complessiva della Cassa Rurale si è attestata oltre il miliardo di euro (1.019.341.000, +5,97%). In calo la raccolta diretta, ferma a 681.988.000 euro (-0,75%), più che bilanciato però dall'aumento della raccolta indiretta che sale a 337.353.000 euro (+22,77%). Segno meno per i prestiti con 571.338.000 euro (-0,43%), la stragrande maggioranza dei quali erogati a clienti ritenuti solvibili, 517.639.000 euro (+3,86%). Quanto agli indicatori di solidità patrimoniale, il "Cet1 Ratio" (il rapporto tra il capitale ordinario versato e le attività ponderate per il rischio) registra un 14,37%, il +7,31% sul 2016, mentre il "Texas Ratio" (il rapporto fra i crediti che la banca non riesce a riscuotere e il totale della liquidità di cui la banca dispone più gli accantonamenti, meglio se è basso) cala all'88% dal 122% dell'anno prima. Infine l'utile di esercizio 2017 è di +708.720 euro, positivo ma in calo rispetto al 2016, quando era di +1.114.230 euro.

Risultati che non accontentano del tutto il presidente della Cassa Rurale Andrea Armanini: «Il bilancio il 2017 è stato soddisfacente - dice Armanini - purtroppo all'ultimo momento sono arrivate richieste di rafforzare le coperture in vista della costituzione del gruppo Cassa Centrale Banca e questo ha fatto calare l'utile sotto il milione di euro. Crescono tutti i territori sui quali operiamo. Fermento produttivo in Val Sabbia, dove inizia addirittura a mancare il personale alle aziende. Idem per la Paganella, dove il comparto turistico sta dando risultati impressionanti. Più lento ma sempre in crescita invece il ritmo in Giudicarie Esteriori e Valle del Chiese. Infine abbiamo ottenuto l'autorizzazione alla fusione con Saone. Ora saranno i soci a dover dare il via libera all'operazione».

Molto positivo il commento del direttore della cassa, Davide Donati: «L'aumento della raccolta di 57 milioni tra 2017 e 2016 è un risultato che in assoluto non avevamo mai fatto, ed è ancor più significativo se si tiene conto che si lavora in un contesto di tassi a zero. I crediti deteriorati diminuiscono del 28,78%, e questo ci fa sperare che il problema sia superato. Infine c'è un 2018 che si presenta eccezionale. Nel primo trimestre abbiamo fatto 19 milioni di impieghi netti e oltre 24 milioni di raccolta complessiva. Numeri che non avevo mai visto da quando sono in Cassa Rurale. Il dato sugli impieghi non lo facevamo da 10 anni, ma era sull'anno e non sui 3 mesi, e quello sulla raccolta è già la metà di quello di tutto l'anno scorso, che fu da record. Con numeri simili per il 2018 pensiamo di dedicarci esclusivamente al sostegno ad economia e risparmio. Cresciamo così perché, all'interno di alcune dinamiche generali positive abbiamo fatto tutta una serie di investimenti per generare conoscenza ed opportunità sul nostro territorio e questo ha portato molte persone a preferirci anche a prescindere dalla mera remunerazione del capitale».













Scuola & Ricerca

In primo piano