A processo per i cani maltrattati 

L’Enpa ammessa come parte civile nei confronti di un imprenditore rendenese



VAL RENDENA. A processo per maltrattamento di due esemplari di “Cane lupo cecoslovacco” un imprenditore residente in Val Rendena. Le indagini che hanno portato all’incriminazione sono state svolte dal Nucleo guardie zoofile dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) in collaborazione con il Corpo forestale provinciale, anche con il supporto di alcuni volontari del luogo. Gli indizi rilevati hanno portato al sequestro dei due animali. Dopo la richiesta di dissequestro avanzata dal proprietario, e respinta dal Tribunale del riesame, nel corso dell’udienza di ieri in tribunale a Trento l’avvocato Claudia Ricci ha presentato l'istanza dell’Enpa di costituzione di parte civile. L’Enpa esprime la propria soddisfazione per l'ammissione come parte civile in un procedimento penale per maltrattamento di animali, in quanto ai sensi del proprio Statuto provvede, in particolare, alla protezione degli animali e dei loro diritti nonché alla connessa tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente.

La vicenda risale allo scorso agosto, in Val Rendena, dopo osservazioni in ore diverse del giorno per raccogliere prove relativamente al maltrattamento dei due cani. O meglio tenuti in un modo tale da poter chiedere l’intervento della forestale prima e della procura poi. Procura che ha chiesto e ottenuto il sequestro dei due lupi cecoslovacchi, trasferiti poi nel canile di Rovereto in attesa del procedimento. I due cani, in base a quanto appurato dall’ufficio distrettuale della guardia forestale di Tione che ha lavorato assieme alla guardie zoofile dell’Enpa, erano tenuti in condizioni non idonee. Chiusi ciascuno nella sua gabbia da due metri per tre, sarebbero stati come parcheggiati nel cortile di un’azienda con la possibilità di uscire solo per poche decine di minuti al giorno. Due cani che, invece, avrebbero avuto la necessità di correre tanto che c’è anche una perizia di un etologo che ha valutato i due animali come depressi. Con due reazioni diverse: uno restava praticamente immobile mentre l’altro era iperattivo e continuava a correre in circolo nella gabbia. Un insieme di informazioni (compreso il fatto che in inverno la ciotola dell’acqua non sarebbe stata cambiata e quindi spesso gelava) che hanno portato la procura ad ipotizzare il reato di maltrattamenti d’animale nei confronti del proprietario dei due lupi.













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