Rurale Fiemme sempre in salute 

Il credito nelle valli. Il presidente Misconel ha anticipato ai soci di Tesero i dati più significativi del bilancio in vista dell’assemblea generale del 27 aprile. La Cassa ha risparmiato 1 milione nella gestione e ha ridotto i crediti deteriorati


Luciano Chinetti


Tesero. Oltre 7 mila 250 soci, 17 sportelli di cui 3 in Alto Adige, 173 milioni i prestiti, 789 milioni la raccolta complessiva, 405 milioni gli impieghi, poco meno di 92 milioni il patrimonio e 3 milioni e 50 mila euro l’utile netto di esercizio. Sono alcuni dei dati più significativi del bilancio 2018 della Val di Fiemme Cassa rurale anticipati l’altra sera nell’auditorium Luigi Canal a Tesero a un buon gruppo di soci da parte del presidente della Cassa Marco Misconel in vista dell’assemblea ordinaria fissata per sabato 27 aprile al Palafiemme di Cavalese.

Rurale sempre più forte

La compagine sociale dopo la fusione tra le due Casse rurali (Predazzo e Cavalese) si è ulteriormente rafforzata, come ha spiegato il presidente Misconel nell’aprire il ciclo degli incontri con i soci che si concluderanno questa sera con l’ultimo incontro a Predazzo. Sono entrati infatti ben 158 giovani, mentre i nuovi soci entrati nel corso del 2018 sono stati 298.

Ora la compagine sociale è rappresentata da 7 mila 275 soci, appartenenti a ben 13 comuni, compresi quelli di Trodena e Nuova Ponente.

Cassa Centrale

La Val di Fiemme Cassa rurale come è noto dal 1° di gennaio del 2019 fa parte del grosso gruppo bancario di Credito Cooperativo Cassa Centrale, che comprende come ben 84 banche sparse in tutta l’Alta Italia. Il presidente Misconel ha sottolineato l’impegno del Consiglio di amministrazione per continuare la propria opera, con grande autonomia anche all’interno del grosso gruppo bancario al servizio del territorio, delle imprese locali e delle famiglie. Ma è toccato poi al direttore generale Paolo Defrancesco illustrare alcuni dati sulla situazione aziendale anticipando le principali dinamiche della Cassa per tenere in ordine i conti.

Le cifre di Defrancesco

La raccolta diretta nel 2018 è stata pari a 585 milioni contro i 600 milioni dell’esercizio precedente, mentre la raccolta indiretta (204 milioni contro i 199 nel 2017) ha fatto registrare un buon incremento. La raccolta complessiva si è attestata intorno ai 789 milioni, in calo per l’andamento complessivo dei mercati finanziari. La sicurezza e la stabilità della Banca di Fiemme è testimoniata per altro dall’elevato riscontro del Cet 1 fissato al 15,35%, ma che a marzo del 2019 è già salito al 18,80%.

Il direttore Defrancesco ha anticipato anche due positive notizie: il risparmio nella gestione di 1 milione di euro rispetto all’esercizio precedente e la riduzione dei crediti deteriorati dal 124 milioni a 87 milioni. In chiusura Cristian Larentis ha sottolineato anche l’importante bilancio sociale con l’impegno della Cassa nel sostenere numerosi settori. Nel 2018 sono stati elargiti infatti ben 400 mila euro per la cultura, per la solidarietà, per lo sport l’istruzione, il territorio, l’aggregazione e la cooperazione.

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