Punto nascite, protesta  pacifica alla Marcialonga 

Cavalese, il gruppo “Fiemme - Giù le mani dall’ospedale” sarà presente alla manifestazione sportiva con volantini. Scarian: per sensibilizzare la gente


di Giampaolo Corradini


CAVALESE. Il “portavoce” del Gruppo “Fiemme - Giù le mani dall’ospedale di Fiemme”, Paolo Scarian, comunica che il gruppo stesso sarà presente con una manifestazione nelle zone di arrivo della Mini Marcialonga di sabato 27 gennaio al Centro del Fondo di Lago di Tesero e della Marcialonga di Fiemme e Fassa domenica 28 a Cavalese. «Sarà l’occasione – ha sottolineato Scarian – per porre all’attenzione delle tante persone presenti a questi due importanti e significativi eventi sportivi, in maniera pacifica e silenziosa, attraverso la divulgazione di una locandina, con la presenza dei volontari del Gruppo che rappresento, di un problema reale e di grande attualità quale quello dell’Ospedale di Fiemme».

Questo il testo della locandina”. “Benvenuti dal gruppo “Fiemme – Giù le mani dall’Ospedale di Fiemme”, presente a questa Marcialonga per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dei Punti Nascita in Trentino. Il nostro punto nascita di Cavalese è stato chiuso. Le nostre famiglie sono state private di servizi essenziali (Pediatria ospedaliera notturna, ginecologia, ostetricia), presenti sul nostro territorio da moltissimi anni. L’Ospedale di Fiemme è stato costruito dalle mani dei nostri predecessori che, con sacrificio e dedizione, hanno saputo offrire alla popolazione delle valli sicurezza piena, in un contesto famigliare e allo stesso tempo altamente professionale. Oggi, in occasione di questa grande manifestazione, vogliamo fare un raffronto tra le oggettive difficoltà nel raggiungere un traguardo a livello sportivo e il raggiungere una meta per dare alla luce un figlio. Stessa distanza ma condizioni fortemente differenti… Marcialonga: 70 chilometri. Una distanza percorsa con fatica, animati però dalla fiducia di potercela fare. Una fiducia che nasce fin dai primi attimi, quando si compiono i primi passi nei binari preparati ad arte. Una fiducia che nasce dal sapere che in ogni paese sarà presente un ristoro in caso di crisi improvvisa. Una fiducia che nasce dal cordone silenzioso, ma presente, dei volontari della Croce Rossa pronti ad intervenire tempestivamente anche solo per un naso sbucciato. Fiducia data dal tifo sentito della gente che, pur non conoscendo tutti i partecipanti, li sostiene e li sprona a continuare. Settanta chilometri faticosi ma così ricchi di doni, forse inattesi e, come tali, speciali. Per le mamme di Fiemme, Fassa e Cembra: 70 chilometri. Ah, l'attesa! Anche per noi mamme è un dono speciale, unico. Quando poi quel dono lo tieni tra le braccia ne cogli l'immensità e te ne innamori, per sempre. Tuo figlio diventa ogni cosa. Tuo figlio è tutto. Un tutto da proteggere ogni giorno. 70 km anche per noi mamme. 70 km per darlo alla luce. 70 km per dargli le giuste cure in caso di malessere notturno. 70 km in cui nessuno si assicura che la strada sia libera per arrivare senza difficoltà all'ospedale. 70 km in cui nessuno ti garantisce ristoro, né per il corpo né per l'anima, che tanto soffrono sia in travaglio sia nel correre per arrivare prima che tutto si aggravi. 70 km in cui il tifo spesso tace quando manifesti la tua preoccupazione di madre. Mentre oggi Sostenete i vostri amici che percorrono questi 70 km rivolgete un attimo il pensiero ai 70 km delle mamme e dei bambini di queste valli. Quando li vedete arrivare sani e felici al traguardo pensate che lo stesso diritto dovrebbero averlo anche le persone che vivono su questo territorio 365 giorni all’anno. Riapriteci il punto nascita di Cavalese!”













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