Finato tirato per la giacca come candidato sindaco 

Elezioni comunali 2020 a Cavalese. L’ex assessore all’ambiente parla della fusione dei Comuni, del referendum sul teatro, della chiusura di via Bronzetti e della circonvallazione


Luciano Chinetti


Cavalese. La consiliatura comunale si sta velocemente avviando alla conclusione e in primavera si tornerà a votare per il rinnovo del Consiglio Comunale. Con il dottor Sergio Finato assessore all’ambiente e arredo urbano nel mandato 2005/10 e successivamente quello alla cultura, associazionismo e ambiente nel capoluogo fiemmese e che è uno dei probabili candidati alla carica di sindaco vogliamo fare il punto su come vede questa legislatura che volge al termine.

Finato, come mai ha deciso di non ricandidarsi per il Comune nel 2015?

Io e il mio gruppo di riferimento abbiamo ritenuto quanto mai importante uscire da una situazione in cui l’amministrazione di Cavalese appariva ingessata su posizioni del passato ed incapace ad avere una visione prospettica più lungimirante. Non cambiando gli attori, mancavano i presupposti per poter pensare di incidere positivamente.

Ovvero?Si spieghi meglio.

Per il sottoscritto il metodo della partecipazione, dell’ascolto, del confronto, della concertazione è stato sempre la bussola del mio agire. Qui invece si è ragionato per singole categorie socio/economiche, senza una visione d’insieme.

Può fare degli esempi concreti?

Basta pensare alle fusioni dei Comuni, dove non è stato percepito anzitempo, la netta contrarietà della nostra comunità, al cambio del nome al nostro paese da Cavalese in Borghi di Fiemme e alle successive “modifiche”. Questo è stato un grande errore politico. I processi di fusione devono essere costruiti con la partecipazione dei cittadini e non calati frettolosamente dall’alto, senza contare il referendum sulla ricostruzione conservativa e fedele del Teatro boicottato malaccortamente dal sindaco Welponer. A distanza di 6 anni questa amministrazione non è riuscita nemmeno ad approvare il progetto definitivo per il suo rifacimento.

Altro tema scottante la chiusura di Via Bronzetti, quale è il suo pensiero?

L’amministrazione comunale da alcuni anni sta concentrando gli sforzi di investimento per l’arredo urbano su un tratto della Via Bronzetti, che viene totalmente chiusa nei mesi di maggior afflusso. Dal mio punto di vista invece serve una soluzione meno radicale e più equilibrata, che sappia coniugare le richieste provenienti dai nostri commercianti, ma nel rispetto anche delle oltre cinquecento firme raccolte contro la chiusura.

E sulla circonvallazione di via C. Firmian e via Lagorai?

L’opera avviata dal Comune, risulta assolutamente incompresa dall’opinione pubblica, ingiustificata e urbanisticamente negativa venendo essa a sottrarre, tra l’altro consistenti risorse economiche alle casse comunali. Tale intervento non riuscirà di certo a risolvere il problema del traffico urbano che rimarrà ancora un problema insoluto!

A suo avviso Cavalese sta andando indietro?

Si percepisce che negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più marginale e poco attivo nel contesto valligiano, senza un disegno organico complessivo e privo di una leadership forte.

La sua candidatura a sindaco molti la danno per scontata?

È ancora prematuro poter fare affermazioni in tal senso, anche se non nascondo che in questi ultimi mesi ho avuto dei contatti in tale direzione con alcune forze politiche, ma soprattutto sono stato sollecitato da vari settori della cittadinanza e con alcuni amici stiamo impostando dei ragionamenti sul futuro di Cavalese. Più avanti si vedrà.













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