TESERO - A CASA IELLICI 

Dieci anni senza “Felix”, applausi alla mostra-celebrazione 

Pitture, sculture a rilievo e in monoblocchi, presepi di vario natura dell’artista Deflorian hanno incantato il pubblico


di Giampaolo Corradini


TESERO. Ha chiuso i battenti, lo scorso 6 gennaio, la mostra dedicata al grande artista Felix Deflorian di Tesero in occasione del decimo anniversario dalla sua scomparsa, esposizione che ha ricordato la sua figura e la spiccata ed innata attività presepistica.

Nei suggestivi locali della centralissima Casa Iellici, la mostra, interamente dedicata al tema della natività all’interno della quale hanno trovato spazio opere tra le più significative, alcune delle quali esposte in mostre in diverse città italiane e nel mondo, ove l’associazione Amici del presepio è stata invitata (tra le tante destinazioni anche Piazza San Pietro a Roma).

A Casa Iellici è stato possibile ammirare opere di pittura, di scultura a rilievo, sculture in monoblocco, presepi di vario genere, studi preparatori, raccolti per l’occasione da collezioni private. Si è trattato di un’occasione unica per dar modo ai visitatori di poter ammirare un’ ampia panoramica di Felix, dagli esordi fino alla maturità, con la possibilità di cogliere aspetti peculiari del suo fare artistico.

«Se pensiamo che il presepio in Trentino vuol dire Tesero, è certo che Tesero vuol dire Felix – ha evidenziato Tiziano Deflorian, figlio di Felix - una passione costante nell’arco di tutta la sua vita, uno dei temi importanti attorno ai quali è ruotata la sua attività. Non è un caso che la sua prima scultura sia stata una pecora e l’ultima il trittico a rilievo esposto in Vaticano nel 2008».

Nel 1965 Felice (Felix) fu tra i fondatori dell’Associazione degli Amici del presepio di Tesero. Tra le varie idee che emersero per riscoprire il presepio sostenne con forza l’idea di realizzare un presepio in grandezza naturale che trovò la sua prima collocazione sul ponte romano a Tesero. Nel corso degli anni il presepio si è via via arricchito di nuove figure, si sono cercate soluzioni diverse, nuove scenografie - una anche con un’ambientazione palestinese in una grotta -. Così per il “grande presepio” di anno in anno, assieme ad altri amici dell’associazione e con il prezioso aiuto dell’amministrazione comunale si è mantenuto vivo lo spirito del “fare il presepio”, dandogli una collocazione centrale all’interno del paese e non solo.

Accanto ad opere d’ispirazione numerosi lavori di bottega concepiti per un ambito più artigianale di Felix. La scultura spesso non viene dipinta, il valore è dato dalla sua intrinseca peculiarità, dal segno plastico dello scalpello, dalla vibrazione della superficie che solo il maestro riesce a dare. Siamo di fronte ad un artista estremamente versatile come pochi nella storia dell’arte che sono stati in grado di arrivare a livelli alti sia nel campo della scultura che in quello della pittura con uno stile personale e riconoscibile. Non è uno stile d’avanguardia ma si pone in dialogo con i grandi artisti del passato, quali, in primis Michelangelo, Caravaggio e Rembrandt colossi dell’arte di tutti i tempi. Non li copia, li assimila e poi reinventa in modo del tutto autonomo un proprio stile. Ne è prova il grande trittico dipinto in cui la mirabile composizione è ridotta all’essenziale, raggruppa tre momenti di un’unica scena della Natività di Gesù; l’artista compone la scena in ambienti caratteristici quali il tabià e la stalla, collocando il tutto nel paese di Tesero con la chiesetta di san Leonardo sullo sfondo, dove si trova un ciclo di quattro affreschi dedicati alla nascita di Gesù.

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