A lezione di formaggio in biblioteca a Predazzo 

La proposta di “DI-Versi Animali”, il progetto dell’ingegner Giovanni Cristellon che ha abbandonato la professione per dedicarsi all’allevamento di capre


di Francesco Morandini


VAL DI FIEMME. È un gruppo di ragazzi, guidati da Giovanni Cristellon, l’ingegnere che da 5/6 anni ha abbandonato la professione per dedicarsi alle sue capre e a qualche altra attività complementare. Una scelta di vita, che è stata innanzitutto scelta di sobrietà, vissuta attivamente anche in associazioni come Fiemme solidale o la banca del tempo. Il gruppo è “Di-Versi Animali” ed è nato da due anni per proporre fin dalla più tenera età, l’avvicinamento agli animali, per spiegare cosa sono capre, galline conigli e cavie, per far scoprire, durante le passeggiate estive con turisti e capre al seguito, aspetti misconosciuti anche da molti giovani valligiani. All’inizio il gruppo, forse per l’entusiasmo dei neofiti, era un po’ più numeroso. Ora alcuni si sono allontanati o partecipano saltuariamente, ma due ne costituiscono lo zoccolo duro: Angelo e Matteo, il più entusiasta, un 13enne di Ziano attratto dagli animali fin da piccolo, e che affianca Cristellon nella organizzazione di passeggiate e laboratori con le capre: dall’asilo nido al centro giovani Charlie Brown di Predazzo, dallo snow park alle scuole, agli incontri informativi con Ziano Insieme.

L’attività è sostenuta con convinzione dalla Pro loco di Castello-Molina di Fiemme che copre le spese di questa attività. Cristellon, cui tempo fa avevano bruciato la scorta di fieno, possiede una trentina di capre fra Ziano e Cela-Aguai dove accoglie in un B&B, che è poi la sua casa, chi desidera conoscere da vicino questi animali. L’ingegnere di Ziano ritiene che dovrebbero essere reintrodotti, anche per liberare le parti di bosco più vicine al paese, soprattutto dopo quanto è successo 3 mesi fa: «Il mio scopo, fra gli altri, è quello di far vedere la loro utilità in questo senso, anche perché mangiano di tutto, comprese le cortecce degli alberi». In questo senso ha un progetto “Project charter: pascolo terreno incolti” che intende presentare nei prossimi giorni a Comuni e Comunità di valle. In alcuni casi le capre possono svolgere anche una funzione di pet therapy come nel caso di “Checco” il castrato, che gli è stato indicato in questo possibile ruolo, da un’ospite psicologa, per la sua socievolezza. «Ma noi non facciamo per therapy - tiene a precisare - è una cosa che devono fare gli esperti».

Utopia per una società che va in tutt’altra direzione? Forse sì, ma Giovanni e Matteo non si scoraggiano. Tant’è che il giovane zianese ha pensato di proporre a Predazzo un laboratorio per fare il formaggio. Dove? In biblioteca. Proposta immediatamente accolta nella visione di una “biblioteca del fare” che troverà concreta attuazione nella nuova struttura. Insomma, accanto ai laboratori d’arte, alla costruzione di oggetti, biglietti, e quant’altro, in biblioteca (non proprio fra i libri ma lì accanto) si farà anche il formaggio. Un laboratorio per piccoli e grandi, accompagnato da una mostra bibliografica, su latte, formaggi, pastorizia, capre e quant’altro possa servire a riscoprire questo piccolo grande mondo. L’appuntamento è per sabato 16 febbraio con possibilità di replica il 23. Info e iscrizioni gratuite in biblioteca a Predazzo.

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