STAGIONE AL VIA

Caccia, tremila cervi nel mirino delle doppiette trentine

Da domenica si parte. E mentre i cacciatori si preparano arriva il ricorso al Tar delle associazioni animaliste



TRENTO. La stagione di caccia entra nel vivo. Da domani si potrà sparare a 3 mila cervi. Il 17 agosto le doppiette erano già partite con i camosci.

La presenza stimata è di circa 35 mila caprioli, 10 mila cervi e 27 mila camosci.  Si potranno cacciare al massimo circa il 15% dei camosci, il 20% dei caprioli e il 30% dei cervi. Il tetto a cui i cacciatori dovranno attenersi è di 6.698 caprioli, 3.455 camosci e circa 3.000 cervi.

«Ogni cacciatore, una volta catturata la preda, è tenuto a segnalarlo al rettore della propria riserva di caccia e agli agenti di vigilanza» spiega Matteo Rensi, vicepresidente dell’associazione cacciatori.

E intanto, così come ormai da copione, e in simultanea con quanto hanno fatto in altre parti d’Italia, arrivano le proteste degli animalisti, che hanno presentato un ricorso al tribunale amministrativo regionale per protestare contro i calendari venatori. A promuoverlo la Lega antivivisezione, la Lega italiana protezione uccelli, il Wwf e l’Ente provinciale protezione animali e ambiente.

Contestate alcune regole della caccia al cinghiale (il controllo viene affidato ai cacciatori stessi) e l’orario di quella per gli ungulati (da un’ora prima dell’alba fino a un’ora dopo il tramonto). Poi, le date per la caccia a tutta una serie di uccelli migratori.













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