Fra Arco e le Cinque Terre il “gemellaggio delle panchine” 

Il Comune punta a creare nell’olivaia un percorso panoramico come quello ligure, dal castello fino al millenario Olif de Botes. Zampiccoli: «Lungo il percorso le sedute di altre pittoresche camminate»


di Leonardo Omezzolli


ARCO. Una “passeggiata delle panchine”, sullo stile delle Cinque Terre, immersa nell’olivaia arcense, costantemente fronte lago, dal potenziale altamente turistico e fascinoso, dedicata al Dürer e ricca di significativi gemellaggi.

L’idea parte da lontano, da uno studio condotto dall’urbanista arcense Giulia Matteotti per conto dell’allora assessore all’urbanistica Sergio Dellana, nel quale si proponeva la realizzazione di alcuni percorsi di valorizzazione del patrimonio paesaggistico di Arco. Il tutto si perse nei meandri del tempo fino ad oggi. A rispolverare l’idea ci ha pensato il consigliere delegato alla valorizzazione del castello Roberto Zampiccoli, approfittando del supporto lavorativo del Sova, il Sostegno occupazionale e valorizzazione ambientale che realizzerà i principali lavori di interconnessione con i tratti di sentiero già esistenti e posizionerà la cartellonistica. Una volta completato il tracciato si punterà al posizionamento, lungo tutto il tracciato panoramico, di una ventina di panchine, una diversa dall’altra, provenienti da altre pittoresche passeggiate, come quella lungo il Passirio a Merano, delle Cinque Terre e di Sanremo in Liguria.

«Il mio sogno - racconta il consigliere Zampiccoli - sarebbe quello di dare vita ad uno scambio o gemellaggio di panchine con i Comuni che hanno alcune delle più belle passeggiate d’Italia. Noi daremmo loro una nostra panchina e loro ce ne darebbero una loro che porteremo lungo la Dürer Promenade accompagnata da un apposito cartello che ne indichi l’origine».

Il percorso partirà dal parcheggio al Calvario, posto sotto la rupe del Castello, e raggiungerà, attraversando l’olivaia e le placche del Baone, la zona sopra Varignano, fino all’olif de Botes, un olivo dall'età stimata tra gli 800 e i 1000 anni, patriarca di una olivicoltura antica esercitata da secoli sul territorio Gardesano. «Si tratta - prosegue Roberto Zampiccoli - di interventi minori, di pulizia del verde e di “connettere” i tratti di sentiero già esistenti e quindi di posizionare la giusta cartellonistica. Siamo stati fortunati ad ottenere la disponibilità del Sova sgravando le casse comunali. Solo un piccolo intervento di posizionamento di alcune barriere di sicurezza (circa 30 metri) da porre sopra le placche del Baone sarà realizzato da un’apposita ditta».

Per permettere al Sova di avviare i lavori è stata da poco approvata una determina che affida alla società di ingegneria Oudoor Advisor Srl di Arco la stesura dei progetti preliminare, definitivo, esecutivo e della relazione geologica, relativi alla valorizzazione di un itinerario turistico sulle Coste del Baone, per un importo di complessivi 6.344 euro.

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