Campi da bocce al posto dell’ex tennis

Arco. L’enorme piazzale venutosi a formare al posto dell’ex casa Berlanda e dei campi da tennis, sul quale gli operai stanno lavorando da qualche settimana per portarlo ad un livello di...



Arco. L’enorme piazzale venutosi a formare al posto dell’ex casa Berlanda e dei campi da tennis, sul quale gli operai stanno lavorando da qualche settimana per portarlo ad un livello di pavimentazione grezza, ma egualmente efficace, potrebbe ospitare dei campi da bocce. L’idea è stata avanzata all’amministrazione e sindaco e assessori ci stanno pensando su.

Il fondo che verrà steso una volta sistemata l’intera area ricorderà molto quello che si trova in moltissime piazze francesi, dove giovani e anziani si sfidano in partite interminabili con le loro bocce di ferro zigrinate: una sorta di sport nazionale, assai praticato in tutto il Paese e da tutte le fasce di età. Ad Arco, seppure temporaneamente, in attesa di sapere cosa la comunità vuole fare di quella zona, sarebbe possibile destinare il settore più protetto dagli alberi e dunque più ombreggiato al gioco delle bocce. Il sindaco Betta non esclude nemmeno la realizzazione di un paio di campi all’italiana, di quelli cioè in terra battuta protetti lateralmente da listoni di legno che impediscano la fuoriuscita delle bocce. «Tutto sommato – ha detto il primo cittadino illustrando seppure per sommi capi l’idea – l’investimento sarebbe davvero modesto e i vantaggi considerevolmente superiori alla spesa». Tanto più che l’area attrezzata verrebbe realizzata a due passi dalla sede del circolo pensionati, che alle bocce dedicherebbero con entusiasmo parte del loro tempo. Ovviamente si tratta solo di un’ipotesi, presentata a livello embrionale. Tuttavia le modalità burocratico-amministrative per poter portare a compimento un’opera simile non risulterebbero insormontabili: la possibilità che già entro la prossima primavera qualcuno possa mirare ad un boccino in pieno centro ad Arco, come se si trovasse a Saint Tropez, è più che concreta. L’importante è che le modifiche al progetto originario vengano apportate prima della conclusione dei lavori: rimettersi a scavare ad opere concluse avrebbe il sapore della beffa. G.R.

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