«Basta attacchi agli ambientalisti» 

Arco, la reazione alle accuse di Betta sul vallo tomo: «Troppe carenze dell’amministrazione»



ARCO. «Betta ancora una volta travisa i fatti». Non ci stanno gli ambientalisti a lasciar passare in silenzio le recenti affermazioni del sindaco che li accusava di un accanimento nei confronti dell’amministrazione. «Il sindaco si lancia in rinnovate, infondate e inaccettabili accuse nei confronti - scrivono Italia Nostra Trento, Wwf Trentino, Comitato per la Salvaguardia dell’Olivaia e Comitato Sviluppo Sostenibile -. L’ultima occasione è stato il rigetto del ricorso da noi presentato alla delibera di approvazione del progetto del vallo tomo del Brione».

Gli ambientalisti ricordano come il ricorso era motivato da una irregolarità del procedimento di approvazione del progetto. «Questa rilevante “svista” - precisano - era sfuggita sia al Comune sia alla Provincia. Che non si sia trattato di un "cavillo", lo dimostra il fatto che sia stato necessario rifare la valutazione di incidenza ambientale e la nuova relazione parla ora di “interferenze non trascurabili “ e di “incidenze significative” che i lavori del vallo tomo comporteranno per l’area protetta». In merito alla sicurezza le associazioni ambientaliste rimarcano il fatto di tenerci. «È con questo fine che abbiamo prospettato soluzioni alternative in grado, a parere non solo nostro, di assicurare migliori garanzie per l’incolumità di persone e cose. Lasciamo ai cittadini giudicare se il ritardo dei lavori prodotto dal ricorso, comunque limitato ad un mese, sia da attribuire a chi ha rilevato l’errore sostanziale o piuttosto a chi ha svolto male l’incarico assegnatogli. Ricordiamo che la vera causa dei ritardi nel progetto del vallo tomo è dovuta al fatto che il progetto iniziale del Comune non è stato accettato dalla Provincia ed è stato necessario provvedere ad elaborarne uno nuovo». Infine per respingere le accuse di eccessivo accanimento contro Arco e la sua amministrazione gli ambientalisti dichiarano che «il maggiore tempo e attenzione dedicati ad Arco dipendono, purtroppo, dall’operato della sua amministrazione. Abbiamo assistito in questi anni a varianti urbanistiche viziate da irregolarità e riprese da pesanti osservazioni da parte degli organi provinciali, ad abusi edilizi anche rilevanti, alla mancanza di controllo della corretta esecuzione delle opere previste dai titoli edilizi abilitativi rilasciati. Invece di dire a privati cittadini di cosa dovrebbero interessarsi, dovrebbe cercare di operare meglio». In ultima analisi le associazioni hanno fatto il conto di quanto i lori interventi abbiano giovato anche alle casse comunali con il mezzo milione per gli abusi di villa Miravalle e con l’acquisizione, se confermata la sentenza ex Argentina, di parte del complesso Olivenheim. (l.o.)













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