Il Mattino, traccia porta a Domenico Starnone per Ferrante

(ANSA) - NAPOLI, 11 DIC - Chi è la misteriosa Elena Ferrante? Una nuova traccia porta a Domenico Starnone, lo scrittore napoletano autore del romanzo "Via Gemito". A evidenziarla è il quotidiano Il Mattino, con una serie di articoli a firma di Vittorio Del Tufo. È una traccia familiare e interna al Rione Luzzatti, il quartiere popolare della periferia orientale di Napoli dove è ambientata la storia di Lina e Lenuccia, le due bambine protagoniste del romanzo della Ferrante e della serie tv in onda in questi giorni su Rai Uno con la regia di Saverio Costanzo. Come ha raccontato al Mattino la cugina dello scrittore, Nunzia Mattiacci, "Domenico da ragazzino frequentava il rione. Veniva spessissimo a trovare i parenti, che abitavano qui... ricordo che aveva sempre con sé un quaderno sul quale disegnava e prendeva appunti di ogni tipo. Eravamo ragazzini, ma non avevamo dubbi sul fatto che da grande sarebbe diventato uno scrittore". Il racconto è stato confermato da altri familiari dello scrittore napoletano, già da tempo considerato - in tandem con la moglie Anita Raja, traduttrice per la e/o, la casa editrice che pubblica la Ferrante - come il "mister x" che si nasconde dietro i libri della scrittrice misteriosa, i cui libri sono conosciuti e venduti in tutto il mondo. Anche i nomi che compaiono nel libro (e nella serie tv) non sarebbero nomi di fantasia. "Sono nomi di famiglia - la famiglia Mattiacci, innanzitutto, ma anche altre famiglie del rione - che lo scrittore avrebbe utilizzato per comporre il suo mosaico fino a far vita a quello straordinario affresco che è L'amica geniale". Dunque Starnone, che da ragazzo frequentava il Rione Luzzatti, avrebbe utilizzato i nomi di famiglia (dei cugini, in particolare) "attribuendo però a ciascun personaggio tratti un po' dell'uno che dell'altro, e divertendosi a mescolare le carte". (ANSA).





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La grande festa al rifugio Sette Selle: le foto più belle

Una grande festa, con molte risate, qualche lacrima di commozione e u po’ di inevitabile malinconia: il rifugio Sette Selle, in Lagorai, ha celebrato ieri un passaggio di consegne storico. Lorenzo Ognibeni, che per anni ha custodito il rifugio, insieme alla compagna Desirée Croiset ha passato la mano a due giovanissimi, Ruggero Samaden e Gabriele Andreatta, che ne raccolgono, a partire dal 1° maggio, la non facile eredità con grande entusiasmo.

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A fuoco la Borsa: Copenaghen sotto shock

Un incendio di vaste proporzioni nell'ex Borsa Valori di Copenaghen, risalente al XVII secolo, ha fatto crollare la guglia dello storico edificio, che era in fase di ristrutturazione. La guglia di 54 metri è scomparsa tra le fiamme al Borsen, che fu commissionato dal re Cristiano IV e costruito tra il 1619 e il 1640. Situato accanto al Parlamento danese, il Palazzo di Christiansborg, l'edificio ha ospitato la borsa valori fino agli anni '70 e attualmente funge da sede della Camera di Commercio danese. La polizia ha dichiarato su X di aver bloccato alcune zone del centro città per combattere l'incendio. "Stiamo assistendo a uno spettacolo terribile", ha dichiarato la Camera di Commercio danese. L'edificio, uno dei più antichi della capitale danese, era in fase di ristrutturazione quando ha preso fuoco. Le cause dell'incendio al momento sono sconosciute (foto Ansa Epa)

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Atleti con la divisa dell'Arma, grande festa a Bolzano: sul "podio" Vittozzi, Brignone e Paris

La biathleta leader di Coppa premiata come atleta dell'anno dal comandante del Centro Sportivo Carabinieri, Gianni Cuneo. Premio alla carriera all’appuntato scelto Wilfried Pallhuber (biathlon). Riconoscimenti anche per Michele Carollo (biathlon), Hannah Auchenthaller (biathlon), Iris De Martin Pinter (sci nordico), Mike Santuari (snowboard), Luca Spechenhauser (short track), Alex Gufler (slittino), Edoardo Saracco (sci alpino), Giorgia Collomb (sci alpino), Emanuel Rieder- Simon Kainzwaldner (slittino), Nicolò Ernesto Canclini (sci alpinismo), Florian Schieder (sci alpino), Dominik Fischnaller (slittino), Lukas Hofer e Patrick Braunhofer (biathlon), Eric Fantazzini e Robert Gino Mircea (bob) e i giovani Hannes Bacher, Manuel Weissensteiner e Leon Haselrieder (foto Matteo Groppo)









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Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

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