Il caso

Lago di Garda, pescano coregoni fuori stagione: nei guai in due

Beccati a Toscolano Maderno. Intanto i pescatori chiedono a Trentino, Veneto e Lombardia di prolungare oltre il 15 gennaio il divieto di pesca di questo pesce: la frega è in ritardo 



LAGO DI GARDA. Come avviene già da qualche anno, anche nel 2022 si sta assistendo ad un ritardo nella deposizione delle uova di Coregone nelle zone di frega del lago di Garda.

E cosìi pescatori nei giorni scorsi hanno inviato una richiesta alla Comunità del Garda coordinatore del Tavolo di Lavoro Interregionale “Pesca — lttiofauna – Habitat”, in rappresentanza di tutti i portatori di interesse del Lago di Garda, chiedendo di farsi promotrice della loro richiesta, sollecitata e concordata dalle più importanti sigle di pescatori sportivi come U.P.S.d.G. (Unione Pescatori sportivi del Garda) e U.P.BS. (Unione Pescatori Bresciani), per richiedere agli assessorati competenti di Veneto, Lombardia e Trentino, una proroga al divieto di pesca del coregone.

Divieto che al momento scade al 15 gennaio.

«Una richiesta questa – scrivono i pescatori in una nota – che di fatto vuole salvaguardare il naturale mantenimento di una specie che, seppur al centro ultimamente di una controversia legata alle recenti disposizioni ministeriali e della gestione degli alloctoni, rappresenta per i pescatori professionisti e ricreativi ancora una risorsa di primaria importanza».

Intanto c’è chi i coregoni li pesca anche in pieno divieto. E’ successo a Toscolano Maderno dove due bracconieri sono stati sorpresi a riva mentre, armati di guadino catturavano i coregoni. E sono stati sanzionati: 200 euro a testa. 













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