Garda

Frana sulla strada della Forra, la riapertura è ancora lontana

Bisognerà attendere la prima settimana di marzo per conoscere nel dettaglio la relazione sullo stato della strada, chiusa dal mese di dicembre a seguito di uno smottamento
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VIDEO La montagna frana e finisce nel lago
FOTO Una nuvola bianca


Daniele Peretti


TREMOSINE. Bisognerà attendere la prima settimana di marzo per conoscere nel dettaglio la relazione sullo stato della Forra, strada chiusa dal mese di dicembre a seguito di una frana.

Quello che è certo è che a seguito dell’ultimo sopralluogo portato a termine dallo Studio di Geologia incaricato dalla Provincia di Brescia si è avuto conferma di elevati volumi instabili che dovranno essere ulteriormente monitorati, sia sulla parte centrale che sulla parete sud della galleria.

Nella valutazione delle condizioni della roccia sono stati utilizzati anche dei droni con la fase conoscitiva che andrà a concludersi entro una quindicina di giorni. Al momento sono in fase di studio le possibili tipologie di monitoraggio da impiegare e della posizione di installazione dei piani di scorrimento in relazione alle instabilità che verranno inseriti sia all’interno che all’esterno della galleria.

I monitoraggi esterni saranno posizionati con ulteriori calate e saranno costituiti da estensimetri a base singola o multipla inseriti nella roccia e fessurimetri a barra in acciaio che saranno messi cavallo delle fessure. Il progetto della Strada della Forra è del 1899, mentre l’inaugurazione è stata nel 1913: fino ad allora Tremosine era raggiungibile solo a piedi percorrendo o il sentiero Porto Pieve o altri viottoli alternativi ed il trasporto merci era affidato ad una teleferica.

A definirla l’ottava meraviglia del mondo è stato Winston Churchill. Ad impegnarsi nella realizzazione della Strada della Forra furono Don Giacomo Zanini allora parroco di Vesio, Don Michele Milesi, Arturo Cozzaglio che ne fu il progettista; mentre l’appoggio politico arrivò dal Primo Ministro Giuseppe Zanerdelli.













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