Poche zanzare, «cassa» per Zobele

L’azienda ha i magazzini pieni di insetticidi invenduti. 70 dipendenti a casa a rotazione


di Luca Pianesi


TRENTO. Zobele Group mette in cassa integrazione ordinaria 70 dipendenti. La causa è legata alle basse temperature che hanno caratterizzato la prima parte dell’estate mediterranea. Il freddo, le piogge e il maltempo, delle scorse settimane, infatti, hanno ritardato la schiusa delle uova delle zanzare in tutta l’area sud dell’Europa. E, di conseguenza, calato il numero dei fastidiosi insetti, sono diminuite pesantemente anche le vendite dei prodotti antiparassitari che servono a contrastarli. Risultato: Zobele s’è ritrovata con i magazzini pieni di insetticidi e ora che, con il caldo, le zanzare sono tornate e le vendite sono ripartite, non serve produrre altra merce. «Si tratta di cassa integrazione ordinaria - spiega Walter Alotti segretario confederale della Uil trentina - legata a ragioni di produzione. Alla Zobele Group non serve produrre altra merce, di quello specifico prodotto, perché ne hanno già troppo, in eccesso, nei magazzini. E la questione non riguarda solo la realtà trentina, ma tutto il mercato mediterraneo. La prima parte dell’estate, infatti, è stata fredda in tutta l’Europa del Sud e quindi le vendite dell’antiparassitario specifico per le zanzare non s’è venduto in tutta quest’area. Lo stabilimento dove, quindi, adeguarsi all’andamento del mercato».

Zobele Group, infatti, è una realtà aziendale solida. Ad aprile, alla presentazione del bilancio d’esercizio 2012, infatti, l’impresa ha dichiarato un fatturato consolidato di 337,6 milioni di euro con una crescita del 7,8% rispetto all’anno precedente. E gli incrementi maggiori sono stati registrati sui mercati emergenti (Asia-Pacifico, Sud America, Africa, Medio Oriente), dove il fatturato realizzato è stato di 63,2 milioni di euro, per una crescita, rispetto al 2011, del 39,8%. Numeri che la rendono il principale produttore mondiale di prodotti air care e di dispositivi insetticidi.

La casa integrazione, dunque, non nasce da una crisi aziendale, ma, come spiegato da Alotti, da un «semplice adeguamento della produzione all’andamento del mercato». Conferma viene anche dalla Cgil che spiega come la richiesta di cassa integrazione ordinaria sia stata depositata ieri in Confindustria e riguarderà 70 dipendenti. Durerà 13 settimane (dal 2 settembre al 30 novembre) e sarà attuata secondo il principio della rotazione, dunque non in blocco.

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