Strage nazista, cerimonia con corona dell’ex sindaco

vattaro. Come ogni anno l’Anpi del Trentino ha celebrato ieri mattina la memoria delle vittime della strage nazista a Vattaro. I fatti ricordati sono questi: il 4 marzo 1945 i nazisti in fuga,...


Maddalena Di Tolla Deflorian




vattaro. Come ogni anno l’Anpi del Trentino ha celebrato ieri mattina la memoria delle vittime della strage nazista a Vattaro. I fatti ricordati sono questi: il 4 marzo 1945 i nazisti in fuga, uccisero 7 giovani, 6 uomini e una donna. La popolazione temette una rappresaglia contro il paese. La novità quest’anno è la corona celebrativa inviata dal sindaco uscente del comune di Altopiano della Vigolana, David Perazzoli, appena dimessosi. In Anpi sono tutti soddisfatti per questa iniziativa, a partire dal presidente Enrico Paissan: «La decisione dell’ex sindaco di inviare a questa cerimonia una corona quale esplicito “segno di partecipazione dell’Amministrazione Pubblica” rappresenta un atto significativo. Consente di fare un importante passo nella direzione di una memoria condivisa», ha spiegato Paissan. Per anni l’amministrazione di Vattaro, e anche quella post fusione di Altopiano, avevano evitato di partecipare, perché in paese si percepisce ancora, almeno in una minoranza di cittadini, una certa distanza dai partigiani, e una versione ambigua dei fatti ha circolato per anni in paese, in contrasto con la ricostruzione degli storici. Perazzoli è stato probabilmente convinto a cambiare atteggiamento dalle critiche ricevute la volta scorsa per avere negato qualsiasi coinvolgimento istituzionale.

Non erano molte le persone presenti, pochissimi i residenti. È intervenuto con un breve discorso il giornalista Walter Nicoletti, residente in altopiano, ex direttore responsabile della rivista del Comune, stigmatizzando con autocritica l’assenza di memoria su quei fatti, promettendo di impegnarsi con altri censiti a coltivare i futuro la memoria della resistenza. Il richiamo al presente è forte: «Non può in alcuno modo essere passato sotto silenzio - ha detto Paissan - l’esplicito riemergere in Italia e in vaste aree dell'Europa di formazioni che, richiamandosi più o meno esplicitamente al nazifascismo, di questi regimi dittatoriali e liberticidi rivendicano di essere eredi, seminando a piene mani odio e razzismo, trovando benevola udienza e condivisione nei più alti livelli di responsabilità pubblica».















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