Due sedie rosse con campanella per spiegare Mezzano ai turisti 

L’iniziativa. Ha preso il via ieri il progetto di promozione che coinvolge i residenti del paese Basta suonare e una persona fornirà ogni informazione utile per conoscere e vivere il territorio


Raffaele Bonaccorso


Mezzano. Una sedia rossa, anzi, due sedie rosse sono comparse ieri a sorpresa a Mezzano. Una è stata lasciata nei pressi dell’Arco dei Miceli, che poi è il punto di partenza e traguardo del famoso tradizionale “Palio dei musati”, gli asini che portano i nomi dei sindaci del Primiero e si disputa a metà luglio, e l’altra nei pressi del Centro Civico di Mezzano. Apparizioni che si ripeteranno anche durante i prossimi fine settimana di volta in volta nei suoi angoli più suggestivi di Mezzano di Primiero, uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Se i turisti le trovano, basta che suonino la campanella appoggiata sul sedile e una persona del paese arriva e si mette a loro disposizione per rispondere alle domande, dare informazioni, raccontare la storia del borgo, svelare curiosità e aneddoti, indicare dove poter trovare prodotti tipici e lavorazioni artigianali, dove poter dormire e mangiare, quali sentieri da percorrere per salire a malghe e rifugi, quali le attività sportive e l’animazione per i bambini.

Alla scoperta delle radici

Coordinati dal Comune, che ha ideato il progetto, i volontari raccontano ai turisti di come Mezzano abbia fatto della riscoperta e valorizzazione delle sue radici contadine il proprio portabandiera e li invitano alla visita di “Cataste & Canzèi”, museo completamente all’aperto unico nel suo genere, che inanella in un inconsueto percorso una trentina di cataste artistiche di legna, nate dalla tradizione della gente di montagna di accatastare in bell’ordine la scorta di legna per l’inverno: la fisarmonica in tensione che pare una stella, la clessidra chiusa tra sole e luna a segnare il trascorrere del tempo, la grande parete che ricorda l’alluvione che colpì il paese nel 1966, gli uomini intenti a tagliare l’albero, la catasta instabile che cede a un coreografico crollo.

Viaggio dentro l’arte

L’itinerario artistico - che si snoda tra installazioni spettacolari, divertenti, evocative - tocca i punti più caratteristici del paese e le opere sono inserite tra i segni sparsi della vita rurale (percorsi d’acqua e fontane, orti, architetture, dipinti murali e antiche iscrizioni), ancora oggi orgogliosamente mostrati ai visitatori: lungo il percorso si scorgono anche le semplici cataste che le famiglie preparano per l’inverno. Ogni “canzèl” (si dice così il modo di accatastare ordinatamente la legna) è un piccolo capolavoro di perizia e attenzione, nello spirito parsimonioso di chi abita i paesi di montagna, ma anche una vivida e cangiante tavolozza nelle calde tinte del legno che colorano le vie di Mezzano.













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