Zambana, vandali imbrattano la canonica

Don Bertò si rifiuta di pulire: «Per capire dove arriva la maleducazione»


Mattia Frizzera


ZAMBANA. Lo «scherzetto», decisamente pesante, lo hanno fatto stavolta a don Marco Bertò, parroco di Zambana. Nella notte tra il 31 ottobre ed il primo novembre la canonica di via Conti Spaur è stata oggetto di lanci di uova, bottiglie di plastica, altre sostanze. Oltre ad un prolungato suono notturno del campanello del citofono della canonica. Don Marco conosce ed ama la forza della parola, sia del Vangelo che in poesia. E così ha espresso il suo disappunto appendendo all'ingresso della canonica un cartello eloquente.

«Si prega di lasciare stare e che Zambana veda l'educazione (scherzetto?) dei suoi figli!». Di certo comunque i parrocchiani ripuliranno, anche perché con l'apertura del nuovo oratorio Centro don Bosco, si è riscoperto un nuovo vigore nelle attività parrocchiali. Sono ben 30 gli animatori che curano l'apertura delle sale ed organizzano eventi ed attività. E Halloween, scherzetti annessi, rimane comunque corpo estraneo per i zambanoti. Ognissanti anche ieri è stata un viaggio nella memoria, con centinaia di persone che sono andate al cimitero a Zambana Vecchia. Ricordando parenti, amici, conoscenti, ma anche un intero paese che non si sa quando e come dovrebbe tornare a vivere.

Un momento comunitario durante il quale don Marco ha ricordato «285 persone che abbiamo accompagnato qui da quando sono parroco a Zambana (dall'autunno del 1994), dei quali 21 nell'ultimo anno».













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