Vitalizi d’oro, ora indaga anche la Corte dei Conti: «Danno erariale»

Nel mirino il regolamento varato dall’Ufficio di presidenza i cui membri potrebbero essere accusati di «colpa grave»


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Adesso tremeranno ancora di più. Dopo la Procura penale, sul caso dei maxivitalizi d’oro dei consiglieri regionali si muove anche la Procura della Corte dei Conti. E possono essere dolori dal punto di vista economico, forse quello che a molti politici sta più a cuore, come ha rivelato questa vicenda. Il procuratore regionale della Corte dei Conti Paolo Evangelista nei giorni scorsi ha delegato la Guardia di Finanza di Trento di indagare sul caso ipotizzando un danno erariale. Il colonnello Fabrizio Nieddu, comandante provinciale della Finanza si limita a confermare di aver ricevuto la delega, ma per il resto mantiene il più stretto riserbo sulle indagini.

L’inchiesta della Corte dei Conti riguarda per certi versi gli stessi aspetti di quella penale ma potrebbe avere conseguenze peggiori per i politici e i consiglieri coinvolti. L’ipotesi di danno erariale, ovvero di danno alle casse della Regione, deriva dalla possibilità che vi sia stata un’applicazione arbitraria e non corretta della legge 6 del 2012. La Corte dei Conti non ha giurisdizione sulla legge in sé, ma su tutti i regolamenti attuativi. In questo caso i regolamenti sono stati votati dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. L’attenzione del procuratore Evangelista si appunta sui due aspetti che fin dal primo momento si sono dimostrati essere quelli meno comprensibili. Si tratta dell’aspettativa di vita attribuita ai consiglieri regionali superiore del 13,6 per cento rispetto a quella dei comuni mortali e del tasso di sconto dello 0,81 per cento a fronte di quello medio di mercato che si aggira intorno al 2,5 per cento. Entrambi i parametri sono stati usati per calcolare l’attualizzazione dei vitalizi per ciascun consigliere o ex consigliere.

L’ipotesi della Procura della Corte dei Conti è che il danno erariale sia costituito dall’attualizzazione troppo generosa. In questo caso, si può anche azzardare un calcolo del possibile danno erariale. Basta considerare che, secondo i calcoli fatti in questi giorni dagli esperti chiamati dal presidente della Regione Ugo Rossi e dal suo vice Arno Kompatscher, con i nuovi parametri si dovrebbe giungere a un’attualizzazione pari a circa il 50 per cento di quella vecchia: circa 26 milioni e 500 mila euro su un totale di 53 milioni costituito da 22 milioni di anticipi e 31 milioni di Fondo Family. In questo caso, quindi, si può ipotizzare che gli altri 26 milioni e 500 mila euro costituiscano un potenziale danno erariale. Naturalmente saranno le verifiche della Procura della Corte dei Conti e della Finanza a dire se questo danno è effettivo. In questo caso, rischierebbero grosso tutti i componenti dell’Ufficio di presidenza, soprattutto quelli che hanno votato a favore dell’attualizzazione troppo generosa per i politici. Infatti, per quanto riguarda la giustizia contabile, per arrivare a una responsabilità basta la colpa grave e non è necessario il dolo, come accade per l’inchiesta penale nella quale è ipotizzato il reato di abuso d’ufficio.

La colpa grave è molto meno difficile da provare del dolo: basta che la Procura provi la negligenza o l’imperizia di chi ha predisposto il sistema, ma anche di chi lo ha approvato, per giungere a una responsabilità contabile. In questo modo i membri dell’Ufficio di presidenza che hanno votato a favore dell’attualizzazione (la presidente del Consiglio regionale Rosa Thaler della Svp, il suo vice Marco Depaoli dell’Upt, Mattia Civico del Pd, Florian Mussner e Hanspeter Munter entrambi della Svp) potrebbero rischiare di rispondere in solido del danno erariale, se si proverà la loro responsabilità. Posizione meno pericolosa quella di Donato Seppi di Unitalia, il sesto componente dell’Ufficio di presidenza, che si era astenuto sulla delibera che aveva approvato il regolamento sull’attualizzazione. Se la Procura dovesse ritenere responsabili i membri dell’Ufficio di presidenza invierebbe loro l’invito a controdedurre per permettere di portare elementi a discolpa. Rischia anche l’autore materiale della consulenza che ha portato al calcolo dell’attualizzazione, ovvero il presidente dimissionario di Pensplan Gottfried Tappeiner. La Finanza potrebbe anche cercare altri responsabili che possano aver contribuito a ideare il sistema dei maxivitalizi di platino.

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