SANITà

Vaccini, parte un piano «anti-bufale»

Provincia e azienda sanitaria organizzano incontri in tutto il Trentino - dal 19 al 28 luglio - per replicare ai comitati


di Andrea Selva


TRENTO. Nel dibattito sulle vaccinazioni parte la “controffensiva” della Provincia e dell’Azienda sanitaria con una serie di incontri informativi in tutto il Trentino. L’attività di informazione e comunicazione era prevista dalla delibera con cui l’assessore alla sanità, Luca Zeni, ha approvato a fine giugno il calendario vaccinale 2017. E la Provincia non ha perso tempo, soprattutto in considerazione del fatto che la “contro-informazione” portata avanti dai comitati anti-vaccinazioni è già in fase avanzata e l’ente pubblico deve recuperare terreno sulle percentuali di vaccinati, che in Trentino sono tutte sotto la soglia di sicurezza del 95 per cento indicata dalle autorità sanitarie.

In questi giorni si stanno svolgendo una serie di riunioni tra i tecnici dell’assessorato e dell’azienda sanitaria per programmare le iniziative pubbliche che - a meno di cambiamenti dell’ultima ora - si terranno tutte nella seconda metà di luglio, in particolare fra il 19 e il 28 luglio. L’obiettivo è di organizzare almeno un incontro per Comunità di valle, probabilmente nel tardo pomeriggio, per incontrare i genitori e chiunque sia interessato al tema.

Ma il rischio (che secondo alcuni è una certezza) è di ritrovarsi a parlare di fronte a una platea “ostile”, composta per lo più dai militanti dei comitati contro le vaccinazioni o comunque su posizioni critiche: con grande probabilità si tratterà di dibattiti infuocati. Per questo dirigenti e medici dell’azienda sanitaria stanno preparando una serie di schede informative per fare il punto - assieme ai cittadini - sulla diffusione delle vaccinazioni in Provincia di Trento e anche sulle eventuali reazioni avverse, che da anni vengono registrate e studiate dalla Provincia, senza che siano stati registrati casi di particolare gravità.

Tra gli obiettivi indicati ai medici c’è anche quello di spiegare il cosiddetto “effetto gregge” (negato da alcuni oppositori dei vaccini) che consente di considerare al sicuro una popolazione dove il 95 per cento delle persone è sottoposto a vaccinazione, garantendo la sicurezza anche al restante 5 per cento che per vari motivi non può vaccinarsi ma ha poche possibilità di contagio.

Nel corso degli incontri verranno spiegate ai genitori le procedure per l’iscrizione nelle scuole e il via libera al trattamento dei dati che consentirà all’azienda sanitaria di trasmettere alle scuole i dati sulle vaccinazioni degli studenti.













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