«Ulisse», il robot che salva le vite

Progettato dagli studenti dell'Iti di Trento ha vinto il mondiale di robotica


Luca Pianesi


TRENTO. Trento ha un nuovo campione del mondo: si chiama "Ulisse" ed è un robot programmato al salvataggio delle vittime post evento catastrofico. I genitori della preziosa macchina sono 5 ragazzi e 3 professori delle Iti Buonarroti che l'hanno presentata al mondiale di robotica di Istanbul, aggiudicandosi il premio di "The Best Presentation" per la categoria rescue.

«Dopo aver vinto lo stesso premio al campionato nazionale di Catania ad aprile - dichiara Costantino Tomasi, uno dei tre professori che, insieme a Mario Terilli e Federico Bertolli, ha collaborato al progetto - siamo stati ammessi di diritto al mondiale. In solo un mese abbiamo aggiornato il robot e ci siamo preparati alla competizione che è durata dal 5 al 12 luglio. C'erano tre categorie: calcio-soccer, ballo-dance e la nostra, quella di salvataggio-rescue. Il robot doveva percorrere autonomamente, mappando lo spazio intorno a lui, in 8 minuti, un labirinto con degli ostacoli che simulava un luogo post evento catastrofico. Al suo interno erano posizionati degli emanatori di calore che rappresentavano le ipotetiche vittime della catastrofe e lui, con dei sensori a infrarossi, doveva individuarli e segnalarli. Una giuria valutava le sue capacità di percorrere il labirinto, quella di superare gli ostacoli e il numero di vittime individuate ed assegnava un punteggio ad ogni team.

Ci sono stati vari giorni di gare, durante i quali tutti i partecipanti, che provenivano da 33 paesi del mondo, potevano aggiornare la loro invenzione e migliorarla, e alla fine si è stilata una graduatoria sommando i punteggi ottenuti da ogni robot. Noi ci siamo posizionati a metà classifica, ma abbiamo vinto il primo premio come miglior presentazione del progetto. La giuria, probabilmente, ha voluto premiare l'alto livello tecnologico del nostro robot e l'importante lavoro di squadra compiuto dai ragazzi in perfetta sinergia con noi professori. Abbiamo utilizzato piattaforme multimediali molto avanzate, rielaborandole in maniera semplice ed accessibile anche per i ragazzi di liceo. Loro sono stati straordinari, hanno studiato elementi di meccanica, informatica ed elettrotecnica effettuando anche 3 rientri pomeridiani extra alla settimana, di 3 ore ciascuno. E un grazie va anche alla sovrintendenza scolastica, all'ufficio di sviluppo e innovazione della Provincia e alle Casse Rurali che ci hanno supportati economicamente con delle borse di studio per i ragazzi e l'istituto».













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