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Trento, carnevale «triste»: solo 4 carri

Sabato in città sfileranno due opere di Mattarello, Lavis e Pressano. D’ Achille di Trento Iniziative: «Troppa burocrazia»


di Francesca Quattromani


TRENTO. La notizia è ferale: il carnevale di Trento sta morendo, sabato sfilata per quattro: Mattarello, con due opere, Lavis e Pressano. Lo scorso anno erano in 9, cinque anni fa se ne contavano 12. A far da contraltare un gruppo di eroi, quei 600 figuranti che ben sapranno animare la città. Febbraio 2017, la lenta agonia del carnevale è data da profonde ferite: troppa burocrazia, costi elevati per apparecchiare la festa, poca la voglia di perdere tempo, sporcarsi le mani, disconnettersi da un certo mondo per giocare ad un gioco vero, con materiali di recupero, colori e pennelli.

Massimo D’Achille, coordinatore del consorzio Trento iniziative, racconta di un vuoto generazionale, «mancano i capi popolo». Il carro di carnevale, racconta, è un’opera corale alla quale si lavora dopo aver rimesso nella scatola il Natale. «Ci vuole un ingegnere che certifichi il tutto. In questo siamo sostenuti dal Consorzio dei comuni. Fondamentale il sostegno del Comune, degli sponsor locali, delle Casse Rurali; ormai, però, non basta più. Impensabile portare a Trento la magia di Storo, servirebbero tir, trattori. Sa qual’è il dramma vero? Trento, i suoi sobborghi, i carri non li fanno più. Immagini quanti sarebbero se ogni paese ne facesse uno. Si è persa la tradizione del carnevale, la voglia di essere protagonisti. Sembra che ormai, di questi tempi, sia tutto troppo faticoso».

D’Achille pensa però che la grandezza sia ancora possibile. Ma come? «Coinvolgendo di più le parrocchie, promuovendo la nascita di comitati, come succede per le vigiliane. Servirebbero associazioni trasversali». Fin quì quello che manca. Ma se i carri saran pochi, ad esser tante saranno le maschere, spiega ancora D’ Achille. «Ci sono i gruppi, con Arte danza di Trento, l’oratorio di Gardolo, Povo, Lavis, Pressano, Mattarello. Una festa che inizia sabato mattina con la Lav che in tavola porta la carbonara veg, in via Suffragio alle 11. Sfilata e gruppi suppliranno con la bellezza ai numeri che mancano. Ben inteso, se fa brutto la manifestazione è rinviata a sabato 4 marzo». Martedì 28 febbraio il carnevale della città porta le fiabe di Gellindo, trucchi musica e giochi. Nel frattempo i quattro carri che tentano l’impresa, l’hanno già vinta prima che venga sabato: loro ci saranno e, prima di arrivare in piazza, si son molto divertiti.













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