Trento: blitz antidroga all'ex Sloi, 25 arresti

Operava nell'area dismessa dello stabilimento Sloi di Trento una presunta banda di spacciatori, in gran parte tunisini



TRENTO. Operava nell'area dismessa dello stabilimento Sloi di Trento una presunta banda di spacciatori, formata in gran parte da tunisini, sgominata dai carabinieri al termine di un'operazione conclusa all'alba che ha portato all'arresto di 25 persone, 15 in Trentino (fra i quali tre trentini) e 10 in varie città italiane.

Altri otto magrebini, colpiti da ordinanza di custodia cautelare, sono ricercati, alcuni anche all'estero.

L'area dismessa, hanno accertato i carabinieri della Compagnia di Trento nel corso delle indagini avviate nell'autunno 2009, serviva ai gruppi di spacciatori come deposito della droga, eroina e hashish, e come punto di partenza per la loro attività di spaccio in città.

Gran parte degli arrestati per un certo periodo di tempo avrebbero trovato rifugio in altre due aree dismesse di Trento, le ex Caserme Bresciani e l'ex Italcementi.

Alle di 5 i carabinieri hanno fatto irruzione nella ex Sloi e hanno identificato 15 persone, tutte di nazionalità romena, risultate estranee alle indagini. Ma dai riscontri compiuti nei mesi scorsi anche grazie a numerose intercettazioni telefoniche, i carabinieri hanno potuto individuare l'area dismessa di Trento nord come punto nevralgico dello spaccio in varie zone della città, secondo una ripartizione effettuata tra i vari gruppi di spacciatori in modo da non ostacolarsi a vicenda.

Tra queste via Paludi a Gardolo (da qui in nome dell'operazione), piazza Centa, il parco di Canova, il parcheggio dell'Eurobrico, i centri commerciali Top Center e Bren Center, l'area Zuffo, il parco S.Chiara e il sobborgo di Martignano.

I presunti spacciatori si rifornivano di droga da connazionali operanti nelle regioni limitrofe, Lombardia e Veneto. Oltre 200 gli assuntori identificati dai carabinieri. L'ipotesi di reato è per tutti di spaccio di droga, senza l'associazione per delinquere in quanto - hanno detto gli inquirenti - mancavano i caratteri tipici di stabilità e permanenza.

Tuttavia i componenti del gruppo provengono dalla stessa area geografica e sono uniti da vincoli di parentela. Molti erano entrati clandestinamente in Italia, agevolati da conoscenti e familiari che davano loro ospitalità, hanno aggiunto i carabinieri. Gli arresti fuori regione sono stati effettuati a Milano, Sanremo, Modena, Vicenza e Noto (Siracusa).

Tutti i magrebini fermati, in gran parte senza fissa dimora, avevano comunque rapporti di frequentazione con Trento. Tre gli arrestati in Trentino: Filippo Anesi, 21 anni, Lidia Casagrande, 29 anni residente a Pergine, e Manuel Keller, 29 anni residente in Alto Adige.

Nel corso delle indagini, avviate a seguito dell'operazione antidroga 'Neve in Primiero' condotta l'anno scorso dai carabinieri di Cavalese, sono state arrestate inoltre 10 persone in flagranza di spaccio e sono state sequestrati 1,5 kg di eroina e 3,5 kg di hashish.













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