Tormenta la ex di 26 anni più giovane

La Procura ha chiesto il giudizio per stalking per un uomo di Trento che pedinava e scriveva centinaia di sms alla ragazza



TRENTO. La fine della storia con quella ragazza di 26 anni più giovane lo aveva mandato in tilt. Per due anni l'ha tormentata con centinaia di sms continui, ora con minacce, ora con suppliche, ora con richieste di perdono. L'ha pedinata in macchina, si è appostato sotto casa, le ha danneggiato l'auto. Tutto per cercare di riallacciare un rapporto ormai morto e sepolto. Un comportamento talmente insistente da mettere paura alla ragazza che ha presentato denuncia. Adesso il pubblico ministero di Trento Bruno Fedeli ha chiesto il rinvio a giudizio per stalking dell'uomo, un quarantacinquenne residente a Trento. La sua vittima è una ragazza di 19 anni originaria di un paese della provincia. Secondo la Procura, l'uomo con la sua insistenza avrebbe causato nella sua vittima un grave stato di ansia e di paura permanenti e il timore che il persecutore potesse fare del male a lei o ai suoi amici e parenti.

Tutto ha inizio nel settembre 2011. L'uomo ha iniziato con continui sms. Poi, nel luglio 2012, la ragazza gli ha inviato una raccomandata per chiedergli di smetterla, ma questi, per tutta risposta ha aumentato la frequenta dei messaggi. L'uomo usava tre diversi telefoni cellulari, ma cercava anche di provocare la ragazza su Facebbok. Usava anche un nome falso nella speranza che la ragazza gli rispondesse. Il tenore dei messaggi era vario. Si andava dal classico "Mi manchi" al ricattatorio "Mi fa male". Molti dei messaggi miravano a incontrare la ragazza: "Vorrei parlarti. Se ti va, smetto alle 20 e passo dal Duomo per andare a casa mia. Se ti va, un sì o un no per piacere. Ti prego". Altre volte, l'uomo cercava delle scuse: "Ci tenevo veramente. Volevo solo capire due cose che mi hanno detto l'altro giorno. Dammi questa possibilità per favore". Non avendo ricevuto risposta, il giorno dopo il molestatore ha scritto un semplice "Ciao", mezz'ora dopo, visto che la ragazza continuava ad ignorarlo, l'uomo le ha scritto "Addio". Ma non era un addio definitivo, visto che poco dopo il quarantacinquenne invita la ragazza a casa sua: "Sono a casa. Ti aspetto?". Poi ci sono messaggi che virano decisamente sul filosofico: "Il passato è passato. Ieri, oggi il presente, domani il futuro". Ma per la ragazza la storia non doveva avere nessun futuro. E il suo silenzio mandava in bestia il suo ex: "Ti diverte così tanto vedere la gente stare male". L'uomo faceva anche delle incursioni su Facebook dove dichiarava il suo amore per la giovane: "Puoi mentire a chi vuoi, ma al tuo cuore no. E chi ti manda contro il tuo cuore non è un amico e non ti vuole bene, ma ha solo invidia". Altre volte l'uomo scriveva cose non molto originali del tipo: "La mia vita senza di te è vuota e inutile".

L’uomo scriveva anche al fratello della giovane, ma faceva anche di peggio. Andava nei luoghi abitualmente frequentati dalla ragazza tanto da metterla in imbarazzo. La pedinava in auto per lunghi tratti di strada mettendole paura. Se la prendeva anche con la sua auto danneggiandola. In un'occasione l'uomo avrebbe sgonfiato le gomme della vettura, l'avrebbe graffiata sulla portiera e le avrebbe rubato la targa anteriore. La seguiva in palestra, ma anche a casa di amici. Una volta, quando la ragazza è andata a casa di un amico, le ha lasciato un biglietto sul parabrezza con un lungo e sconclusionato messaggio senza firma. Non è stato fermato nemmeno dall'ammonimento del questore. Continuava a fare telefonate mute. Nel luglio dello scorso anno, poi, verso mezzanotte e mezzo, l'uomo ha pedinato la ragazza in macchina a lungo. Poi, dopo le due di notte le ha inviato un messaggio molto sgradevole: "Ho capito che il paese intero ti evita come la malaria e, credimi, non è perché sei cicciona, ma per altri motivi. Stammi lontana, tu e le tue amiche. E se non state bene non rifatevi su di me. Il più grosso errore è stato quello di essersi stato vicino, quando stavi male e di averti aiutata".

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