rovereto

Task force e app contro la zanzara tigre

Fondazione Mach, Muse e Museo Civico si alleano per limitare la sua diffusione. L’applicazione coinvolgerà i privati



ROVERETO. La Fondazione Museo Civico di Rovereto studia dal 1997 la diffusione della “zanzara tigre” (nome comune dell'insetto Aedes Albopictus) sul territorio della Vallagarina (da Avio a Besenello) e, dal 2004, anche nell'Alto Garda e Ledro. Nel corso degli anni, la Fondazione è riuscita anche a mettere in campo una serie di strategie per contenerne la sua diffusione.

Anche e soprattutto con un occhio di riguardo per tutti gli aspetti sanitari correlati. Insetto fastidioso come pochi, la “zanzara tigre” è un vettore di possibili malattie tropicali (in Italia sono stati segnalati 23 casi di persone ammalate dal virus Zika nel 2016). Prevenire è meglio che curare, dice un adagio. L'Azienda sanitaria provinciale ha in animo di costituire un gruppo tecnico per contenere la diffusione della “tigre”, coinvolgendo l'assessorato provinciale, la Fondazione Edmund Mach di San Michele All'Adige, il Muse e la Fondazione Museo Civico di Rovereto.

“Osserva, segnala, previeni, intervieni” invece è la parola chiave della campagna 2016 della Fondazione Museo civico. I monitoraggi sono ripresi martedì scorso e proseguiranno per le prossime 26 settimane, periodo di massima espansione della zanzara bianconera. Ieri mattina, nella sala conferenze, il vicepresidente Gianni Anichini, a nome del presidente Giovanni Laezza impegnato fuori zona, con l’assessore comunale all’ambiente Plotegher, ha illustrato le linee guida del nuovo monitoraggio. Con una novità importante.

Al passo con i tempi e all'insegna del massimo coinvolgimento dei privati. Da quest'anno è possibile scaricare anche una App messa a punto dalla Fondazione e disponibile per cellulari che consente di essere parte attiva della ricerca, sia per le segnalazioni dei focolai (sos zanzara, in caso di densità elevate dell'insetto in zone non monitorate), sia per il vero e proprio monitoraggio, con kit riservati che si dovranno relazionare con gli esperti del museo.

Il campo di monitoraggio della zanzara tigre quest’anno coinvolge tre nuovi comuni. Oltre a Rovereto (socio istituzionale), Ala, Avio, Isera, Mori, Villa, Besenello nel 2016 si sono aggiunti Aldeno, Volano e Calliano. Fabiana Zandonai, curatrice del progetto, ha puntato l’attenzione sul maggiore coinvolgimento dei privati per combattere la diffusione dell’insetto.

«Nelle fasi di monitoraggio della presenza della zanzara e nel posizionamente delle ovitrappole ci siamo accorti che i focolai più ampi erano nelle zone private», ha spiegato la ricercatrice. La relazione con il privato rimane un fattore di primaria importanza, che può effettuare prevenzione anche con trattamenti antilarvali. La zanzara, infatti, depone le uova in piccoli ristagni d’acqua, quindi sono da evitarsi tutte le possibili raccolte dovute a sottovasi, contenitori lasciati all’aperto, bidoni di acqua nei campi, vari di fuori pieni d’acqua nei cimiteri.

Apprezzata dai sindaci e dai tecnici presenti la mole di lavoro effettuata negli anni dal Museo civico per informare enti pubblici e cittadinanza. «Ma la sensibilità sui temi ambientali deve aumentare», ha concluso l’assessore Plotegher, impegnato in prima linea a concretizzare questo obiettivo.













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