il caso

Studenti aggrediti, oggi manifestazione davanti al Prati

Presidio questa mattina contro le violenze del Blocco Studentesco: "Toccate uno di noi, toccate tutti"



TRENTO. "Nessuno spazio ai fascisti. Tocca uno, tocca tutti". Questo il manifesto esposto questa mattina, mercoledì 16 novembre, davanti all'entrata del liceo classico Prati, teatro ieri dell'aggressione di alcuni esponenti di estrema destra ai danni di alcuni studenti liceali. L'iniziativa di oggi è del Coordinamento studentesco che ha voluto così denunciare gli atteggiamenti di violenza nei confronti di alcuni studenti, tutti minorenni.

Sulla rissa di ieri è intervenuto oggi anche il Centro Sociale Bruno, chiamato in causa in quanto - in una prima fase e secondo la ricostruzione fornita dai membri del Blocco Studentesco - sembrava che tra gli studenti del Prati coinvolti nell'aggressione fosse presente anche un appartenente al Centro Sociale. "In una grottesca ricostruzione prontamente inviata ai giornali - recita la nota del Centro sociale Bruno -  Blocco Studentesco giustifica il proprio ricorso alla violenza come risposta alle minacce ricevute da parte di alcuni rappresentanti del Centro Sociale Bruno, a loro dire presenti sul posto. Innanzitutto invitiamo i fascisti di CasaPound a rivolgersi ad un buon oculista, non essendo stato presente sulla scena nessun militante del Centro Sociale. In secondo luogo non possiamo però esimerci dal sottolineare “il coraggio e l'onore” dei camerati che, come già accaduto in passato (vedi fatti di Bolzano), non si tirano indietro quando si tratta di aggredire ragazzi minorenni e facendolo solo quando sono in maggioranza numerica. Ci teniamo ad esprimere con forza pieno sostegno e solidarietà agli studenti che spontaneamente si sono messi a difendere la propria scuola dalle ideologie del ventennio ed i propri compagni aggrediti. Siamo invece ormai annoiati dal consueto teatrino che prende forma ogni qualvolta in città si verifica un’aggressione fascista: un teatrino che vede i giornali veicolare pienamente le bugie di CasaPound, senza nemmeno prendersi il tempo di verificare i fatti, attraverso una narrazione tossica che puntualmente stigmatizza gli avvenimenti come una banale lotta tra bande. Un teatrino con attori politici - come ad esempio Ugo Rossi - che sì, dichiarano di condannare la violenza, ma che non hanno mai la forza di puntare il dito verso chi questa violenza la usa sistematicamente come unico mezzo di propaganda politica, facendo in questo modo risultare le proprie parole vuote e dense di ipocrisia. Ricordiamo che dall’apertura di CasaPound a Trento le aggressioni ai danni dei cittadini si sono susseguite innumerevoli ed indiscriminate, con un’escalation di violenza che ha trovato il proprio culmine la scorsa primavera in un tentato omicidio, ad opera di un esponente di primo piano di CasaPound, per l'occasione armato di martello e coltello. Non ci resta che appellarci ancora una volta a tutta la cittadinanza perché prenda una posizione decisa contro le violenze squadriste che impestano la nostra città, mobilitandosi per la chiusura delle sedi fasciste".













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