«Strada Nosellari-Madoni una trappola per le auto»

La protesta di alcuni residenti per il tratto sterrato che passa a fianco di Arte Sella Il sindaco di Borgo: «Non ci sono soldi e ora non è una priorità per il Comune»


di Marika Caumo


VAL DI SELLA. Fanno discutere le condizioni della strada Nosellari - Madoni, con i privati sul piede di guerra. La strada, quella che per capirci passa a fianco della Cattedrale Vegetale, simbolo di Arte Sella, da diversi mesi complici anche le abbondanti precipitazioni è in precarie condizioni.

«E' talmente dissestata da essere diventata pressoché impraticabile», spiega chi la frequenta. La via, che si incontra dopo aver superato il ristorante Carlon e proseguendo verso Malga Costa, fermandosi però prima svoltando a sinistra alla biforcazione, viene utilizzata soprattutto d'estate da una trentina di utenti per raggiungere le baite e case di montagna. «E' in uno stato pietoso, con dei fossi scavati dall'acqua profondi 20 o 30 centimetri», aggiungono, ricordando che in passato il Comune portava uno/due camion di sabbia che venivano distribuiti ogni circa 50-100 metri, con il compito di spargerla affidato agli stessi privati. Da anni, ricordano, è in essere una convenzione tra Comune e i proprietari delle case costruite in zona, con la strada che è per il 70% comunale e per il 30% dei privati. La si percorre in auto, ma questo può farlo solo chi deve raggiungere la propria abitazione di montagna e che è in possesso dei permessi rilasciati dal Comune. Gli altri vanno a piedi. «In queste condizioni è quasi impraticabile, c'è il rischio concreto di spaccare le gomme, le sospensioni o la coppa dell'olio, chi paga poi i danni?», chiedono.

«Siamo a conoscenza della situazione, quella strada ogni anno dà problemi per via delle intemperie», spiega l’assessore Rinaldo Stroppa, e ricorda che nell'ultimo mese sono giunte alcune segnalazioni da parte dei proprietari delle case, tra cui una lettera dai toni non proprio amichevoli. Ricorda anche come il primo tratto (dal ristorante Carlon alla biforcazione) sia asfaltato, mentre la parte rimanente che porta alle “Baite dei Barcaroi" (chiamate così perché di proprietà di persone residenti perlopiù a Barco di Levico) è strada comunale bianca. «E' una strada chiusa, c'è il divieto di accesso. Può transitarvi solo chi è in possesso del permesso rilasciato dal Comune. E in media facciamo una trentina di permessi l'anno», precisa. Quindi prosegue. «Ho spiegato a suo tempo a chi mi ha contattato di aver preso nota della segnalazione, che appena riusciamo portiamo su un camion di stabilizzante per riempire i buchi e sistemare la strada. Ma ho anche ricordato che siamo usciti da un inverno disastroso e che in questo periodo stiamo facendo fronte a diverse emergenze, non ultima la strada di Rosenthal tra Borgo e Ronchi (Trentino di ieri, ndr). Tra l'altro il cantiere comunale è sotto organico. Non essendo la Nosellari Madoni una strada di collegamento a traffico limitato visto che vi accede solo chi ha il permesso, al momento non è prioritaria rispetto ad altre. E' in lista ma non è una priorità. La collaborazione c'è e c'è sempre stata. Ma serve pazienza, i miracoli ancora non li facciamo- conclude Stroppa -.Se la strada è in condizioni così pericolose come affermano i privati allora valuteremo se è il caso di ritirare le autorizzazioni. Così da quella strada non passa più nessuno e chi vuole raggiungere le baite lo fa da sopra, attraverso la forestale Madonari, più lunga ma accessibile a tutti, o a piedi dal Carlon». Una conclusione ribadita dal sindaco Fabio Dalledonne: «Abbiamo preso nota, vediamo cosa riusciamo a fare ma stiamo centellinando le risorse, non ci sono più soldi e questa non è una priorità».

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