il processo

Stalking per avere l’eredità

Una donna avrebbe perseguitato per anni sua sorella per soldi



TRENTO. La divisione di un’eredità ha letteralmente provocato una guerra all’interno di una famiglia originaria della val di Non. Due sorelle sono state divise da una questione di interesse e una delle due, ritenendosi sfavorita dal padre nella divisione del patrimonio, avrebbe iniziato a tormentare l’altra. Per questo motivo lei e il marito sono finiti a processo in Tribunale a Trento per stalking. I fatti si sono svolti a partire dall’agosto 2010. La famiglia è originaria di Cunevo, ma una delle sorelle vive a Lavis e l’altra in Veneto. Tutto sarebbe iniziato quando il padre delle due avrebbe diviso il cospicuo patrimonio. La sorella che vive in Veneto si è ritenuta danneggiata in questa divisione dei beni. Da quel momento avrebbe trasformato in un vero inferno la vita di sua sorella, del marito di questa e delle due figlie della coppia che all’epoca dei fatti avevano 11 e 4 anni. La divisione era stata fatta dal padre nel 2006. La sorella che vive in Veneto si è ritenuta danneggiata da questa divisione e ha sempre accusato l’altra sorella di aver sottoposto il padre a una specie di lavaggio del cervello.

Per questo sarebbe partita una pesante attività persecutoria nei confronti della famiglia della sorella.

La persecuzione sarebbe stata attuata con una serie di telefonate minacciose, ingiuriose e scurrili, con molte lettere dal contenuto anche osceno. Ma l’apice di questo comportamento sarebbe avvenuto il 19 settembre 2012, ala morte del padre delle due sorelle. Durante l’esposizione del feretro, poco prima della cerimonia funebre, la sorella che vive in Veneto avrebbe ingaggiato una lite con l’altra sorella. Il marito di questa per impedire che la cognata diventasse violenta si è frapposto tra le due donne, ma è stato percosso dal marito dell’altra sorella. A questo punto l’imputata ha detto alla sorella: «Questa è casa mia e se mio padre mi lascia solo la legittima io ti pianto un coltello in pancia. Non ho nulla da perdere». Aggiungendo epiteti e insulti vari.













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